Intervista a Vanessa Jay Mulder: quando le imperfezioni diventano valore aggiunto
Vanessa Jay Mulder è originaria del Suriname, ha trascorso la una giovinezza ad Amsterdam e vive a Roma da molti anni. Ha collaborato con Raf e Zucchero. Henry Padovani (Police) ha scritto un brano per lei. Vanessa Jay Mulder, regina black innamorata dell’Italia, presenta il singolo Essensualittile track del nuovo EP in uscita il 12 luglio e co-scritto con il Grammy Tommaso Colliva.
Quando la bellezza è legata alla sensualità esprime se stessa e sopravvive alla banalità dell’estetica perfetta solo se è sorretta dall’essenza, a quel quid capace di dire chi siamo davvero. La bellezza troppo celebrata come viatico al successo perde se stessa quando non sa superarsi. La bellezza è da accogliere nella sua completa unione tra il volto che appare e ciò che siamo davvero. Il brano Essensuality è scritto in collaborazione con Tommaso Colliva, vincitore del Grammy Award, che firma anche altri brani dell’EP omonimo, attualmente in preparazione. Essensuality fonde due concetti chiave per l’artista, Essenza e Sensualità. “Il perfetto connubio tra la nostra essenza e la nostra sensualità dal momento in cui ci amiamo e ci accettiamo così come siamo con tutte le nostre imperfezioni e la nostra unicità” afferma Vanessa. Ed ora lasciamo la parola all’artista.
La bellezza, un concetto filosofico fondamentale capace di farci comprendere il senso dell’essere belli al di fuori dai canoni ma non solo. La bellezza è soggettiva, cosa ne pensi?
La bellezza è molto soggettiva, non a caso si dice che ”la bellezza è negli occhi di chi guarda”. Credo che dipenda molto anche dall’immagine di bellezza che siamo abituati a vedere. Per esempio: in alcuni paesi africani la donna formosa è considerata bellissima mentre le magre non vengono quasi considerate. Qui in Europa è per la maggior parte il contrario.
Cosa ci tiene ancora legati a certi stereotipi? Vale a dire, perché abbiamo ancora bisogno di sottolineare che la bellezza non è solo esteriore?
Credo sia perché siamo bombardati da immagini perfette ovunque guardiamo e il fatto di avere a disposizione app e filtri di tutti tipi utili a renderci perfette e cancellare con un click i nostri difetti sia una specie di ”trappola”. Siamo sempre meno abituati a vedere difetti. poi, noi donne siamo iper critiche nei confronti di noi stesse e tendiamo sempre a paragonarci con quello che crediamo sia la bellezza perfetta. Sappiamo tutti che con il tempo la bellezza fisica tende a trasformarsi e credo sia necessario guardarsi anche dentro e capire che la bellezza della nostra anima non svanisce mai!
Essenza e sensualità non sono necessariamente legate, cosa ti ha spinta ad affermarlo a partire dal tuo nuovo lavoro musicale?
Penso che l’essenza sia quella parte autentica e unica di ognuno di noi; e celebrarla, viverla e capirne il valore, ci rende molto più sicuri e felici di quello che siamo e, di conseguenza, ci rende più sensuali come esseri.
Hai vissuto ad Amsterdam anche dal punto di vista musicale, quali le differenze con l’Italia?
Diciamo che ad Amsterdam o in Olanda in genere abbiamo molto più influenze musicali di diversi tipi visto che è una società multietnica da decenni. Quindi, la musica urban è molto più mainstream che in Italia; abbiamo anche diverse influenze caraibiche e un pubblico con una cultura musicale più ampia.