“Ringrazio i miei nonni che mi hanno insegnato la felicità e il valore della Resistenza”.
Questo quello che dice sempre Francesca Casci Ceccacci quando conclude una presentazione della sua attività e del suo percorso.
Ha da poco ottenuto il massimo riconoscimento che il Gambero Rosso assegna ai panificatori: le 3 pagnotte, che corrispondono ai 3 calici per le cantine, le 3 stelle Michelin per i ristoratori, tanto per dire.
Francesca è di Senigallia, si laurea in giurisprudenza a Bologna, consegue poi un Master in controllo qualità degli alimenti, a Torino. Lì si ferma poi a lavorare come responsabile qualità per una grande multinazionale della ristorazione fino a quando, stanca della grande città e della grande azienda, torna nelle Marche: lavora per tre anni presso un’azienda agricola locale che produce e macina cereali, dove si occupa di organizzare e sviluppare il laboratorio di panificazione. La terra, il rispetto della terra e di chi la lavora, e in generale l’etica dell’alimentazione, riportano a galla il suo vissuto: da bambina la nonna, per domare la sua vivacità, le metteva il grembiulino e la portava al tavolo a impastare, a fare il pane. Guidata da quei ricordi impressi nella memoria, frequenta corsi, studia tanto e con determinazione, conosce il suo maestro, Ivo Corsini, che, stupito dalla sua passione, decide di aiutarla a diventare una panificatrice. Sempre più Francesca trova conferma che “fare il pane” riunisce ora tutte le sue più grandi passioni: rispetto delle filiere produttive, approccio scientifico e soprattutto la libertà. Già perché il pane, quello vero non può essere “condizionato” e questa è la caratteristica che più di ogni altra la fa innamorare continuamente di quello che fa.
Nel 2018 si butta: lascia l’azienda agricola e apre il suo panificio a Senigallia, scegliendo i fornitori uguali a lei, con la sua etica e il suo amore per la terra, perché il pane è filiera, è rete, senza il coltivatore e il mugnaio il fornaio non avrebbe da lavorare.
Nel suo laboratorio vengono prodotti pani agricoli con l’utilizzo di farine locali anche di grani dimenticati, con l’obiettivo di riportare il pane al centro delle tavole lontano dalle fobie moderne verso i carboidrati e il glutine, con una nuova consapevolezza, in un territorio dove il “pane comune” l’ha sempre fatta da padrone.
Svela ai suoi clienti com’è il vero pane, spiega, dimostra, racconta…. Perché il pane è un alimento semplice, senza segreti, se non quelli che l’industria moderna gli ha attribuito.
Il laboratorio è grande, il negozio è piccolo… “perché il pane non deve stare sugli scaffali, ma sul piano di lavoro, di cottura e di riposo e poi sulle tavole”. A Senigallia la nota Uliassi, un professionista amante del gusto lontano dalle definizioni che decide di inserire il suo pane sulle tavole del suo prestigioso ristorante.
Un giorno, a sua insaputa, entrano nel suo negozio due incaricati del Gambero Rosso, senza rivelarsi: fanno domande, come molti, assaggiano e vanno via con qualche acquisto. In realtà cercavano notizie per redigere la prima Guida dei Migliori Panificatori del Gambero Rosso, conferendo poi a Francesca Casci Ceccacci la valutazione più prestigiosa, le tre pagnotte. Unica nella Marche ad ottenere questo riconoscimento, viene premiata a Roma, a sorpresa, di fronte ai migliori panificatori, esperti, giornalisti, gourmet nazionali ed esteri. Illuminata dal suo meraviglioso sorriso, commenta d’istinto “Dedico questo premio ai miei nonni, al pane e alla felicità”
Cristina Andreoli Si occupoa di aiutare le aziende, i professionisti e le attività medio piccole a ottenere maggiori benefici e successo per le loro attività e una migliore qualità della vita. In un momento in cui tutto sembra dovere passare necessariamente per il web, ha approfondito il marketing relazionale strategico, aiutando gli imprenditori a crearsi reti di relazioni utili al loro business in un’ottica etica e collaborativa. Ha 55 anni, lavora e vive ad Ancona ed è consulente e formatrice.