Il mio percorso mentale di proiezione artistica e di vita mi porta a visualizzare il mio futuro lavorativo prossimo e lontano, ascoltando sempre la mia voce interiore. Quello che è la mia idea nella quale credo diventa realtà.
Ci sono persone che mi vivono dentro anche se non ci siamo mai incontrate e che non esiterei a dire di conoscere senza averle mai viste. Adele Bargilli, costumista per il teatro, il cinema e la televisione, é una di queste, mi é bastato sentire la sua voce per avvertire una forte empatia nei suoi confronti e per iniziare un brevissimo percorso, insieme, in una minuscola scheggia della sua vita. Un’intervista, soltanto il tempo di un’intervista per avere la conferma che le sue note risuonano in me e sono in profonda armonia con le mie. Mi é piaciuto parlare con lei del suo lavoro e vedere come quello che fa altro non é che la manifestazione di quello che lei stessa “é”. Adele Bargilli, forse anche grazie all’incontro con una donna straordinaria, Giulia Gambaro, che a suo avviso le ha ridato una seconda vita, é una Donna che sa vedere oltre e cogliere, in ogni personaggio cui deve dare “forma”, la voce interiore dell’uomo o della donna che lo interpretano, non limitandosi a rappresentarlo ma riuscendo a coglierne l’anima. M’incuriosisce sempre rapporto tra forma e contenuto e credo che l’abilità di una costumista stia proprio nel saper trasformare rispettando la natura di chi ha davanti a sé. Amo molto quello che scriveva lo Schlegel, nelle sue “Lezioni drammatiche” del 1809: parlando del rapporto tra forma e contenuto distingueva la forma meccanica dalla forma organica, mentre la prima è una aggiunta accidentale alla materia, senza alcun rapporto con la sua natura, la seconda nasce dall’interno e si definisce attraverso una crescita globale ed uno sviluppo totale dell’oggetto . Un conto è trasformare qualcosa imponendogli una struttura lontana dalla propria natura e determinata da un agente esterno, ed un altro è permettere a qualcosa di trasformarsi dall’interno, rispettando le proprie caratteristiche e crescendo, evolvendosi in modo assolutamente naturale. E, in fondo, io credo che un attore debba vivere in un mondo finto, quello del suo personaggio, qualche scintilla della sua verità. E chi meglio di una’ ottima professionista che sia anche sensibile e capace di penetrare l’anima può portare alla luce, attraverso gli abiti, l’anima del personaggio ma anche quella dell’attore? Ne ho parlato con Adele Bargilli, molto attenta anche al rapporto tra costume e società, che così si é raccontata:
*Qual é stato il tuo percorso formativo?
Ho frequentato diverse scuole di stilismo, di costume e di scenografia in corsi accademici, una scuola professionale di stilismo e costume a Livorno ed un corso Accademico di costume e scenografia a Firenze tenuto da Gianni Carluccio e Massimo Poli.
* Ma perché hai desiderato diventare costumista ?
Ho desiderato diventare costumista perché attraverso la panoramica dei costumi si conosce la storia della società. Ogni secolo nei suoi fatti sociali impone una moda, il popolo si ispira ai ricchi, grandi famiglie o persone di potere, come ad esempio i Medici, fanno la società ed anche la Moda. In ogni romanzo storico ci sono cenni di abbigliamento: pensa a come vengono descritto i “Bravi”nei Promessi Sposi o come nel romanzo di Flaubert, “Madame Bovary” il decadimento morale di “Emma”é introdotto proprio dalla sua trascuratezza del vestire. Le prostitute di Emile Zola rappresentano quell’ambiente ambiente decadente al quale si inspirano i grandi pittori dell’epoca parigina. E così via..
Quali sono state le tue più grandi sfide sia come costumista che come Donna?
Venendo da una formazione nel settore Moda, ho avuto il privilegio di firmare il percorso lavorativo nel campo costumistico come prima persona, cioè con il mio nome senza avere mai svolto il ruolo di assistente. Ho avuto molti riconoscimenti personali ed artistici, come ad esempio il Premio Ago d’Oro a Roma per l’eleganza, e questa per me è stata una sfida e una vittoria sia come professionista che come Donna..Ho raggiunto un traguardo non da poco..
*Quando interviene il tuo ruolo nell’allestimento di un’opera ?
Il mio ruolo è antecedente alla fase di allestimento di un’opera, che sia teatrale, cinematografica o televisiva. Fino al giorno del debutto la mia attenzione è continua e sempre viva. Prima di tutto leggo il testo e da quel momento il mio lavoro si coordina con quello della regia in parallelo. Dopo aver affidato la realizzazione dei miei costumi alla sartoria e alle sarte seguo personalmente il lavoro fino alla loro consegna alla produzione.
*Che differenza c’é tra l’essere costumista in un lavoro teatrale e in un lavoro cinematografico?
La differenza consiste nei tempi di preparazione e di svolgimento. I tempi sono più brevi nella creazione teatrale rispetto a quella cinematografica; l’idealizzazione e il metodo lavorativo sono gli stessi.
Un regista con cui ti sei trovata particolarmente bene?
Uno dei registi con cui mi sono trovata particolarmente bene è l’apprezzato e riconosciuto Erminio Perocco, con il quale ho lavorato per una delle prime webseries italiane, “A un pelo dalla Victoria”, con Victoria Cabello e Vittoria Belvedere, trasmessa anche da Fox, Comedy Central e RealTime.
*Un’attrice e un attore con cui hai lavorato bene?
L’attrice con la quale mi sono trovata particolarmente bene è mia sorella Marianella Bargilli, attrice brava ed apprezzata dalla critica. Mi sono trovata a lavorare bene perché siamo sorelle e c’è affiatamento ed affetto. Insieme abbiamo rappresentato “A Santa Lucia“di Raffaele Viviani con la Regia di Geppy Gleijeses, lei nel Ruolo di Fanny una mondana d’alto borgo; ” L’Uomo, la Bestia e la Virtù ” di Luigi Pirandello con la Regia di Giuseppe Dipasquale, lei nel Ruolo della Signora Perrella, la Virtù”;L’Importanza di chiamarsi Ernesto”di Oscar Wilde con la Regia di Geppy Gleijeses nel ruolo di Algernon Moncrieff
e”Miseria e Nobiltà”di Eduardo Scarpetta con la regia di Geppy Gleijeses ,lei nel ruolo di Luisella.
L’attore con cui mi sono trovata meglio è Giorgio Lupano, protagonista della mia ultima opera in teatro “Sherlock Holmes ed i delitti Jack lo Squartatore”. Oltre al suo valore di attore trovo in lui una grande personalità umana.
*Qual é una situazione lavorativa che ricordi con piacere?
Il riscontro del pubblico al debutto teatrale di Scherlok Holmes ..al festival del teatro di Borgio Verezzi il 17/07/19.. Ho ricevuto i complimenti dal direttore artistico Stefano Delfino e l’entourage che mi hanno ritenuta una “garanzia” per lo spettacolo italiano e mi hanno fatto molto piacere le congratulazioni da parte di alcune spettatrici che mi hanno ringraziata per avere regalato, con i miei costumi, due ore di meraviglia e di bellezza.
*I tuoi costumi da cosa possono essere riconosciuti? Hanno una particolare firma energetica che li contraddistingue, secondo te?
I miei costumi possono essere riconosciuti dallo stile elegante e soprattutto dall’Armonia del colore.Hanno come firma energetica la traccia del classico con la modernità. Gli abiti che ho creato per l’attrice Rocio Munoz Morales nel ruolo di Irene Adler nell’opera teatrale “Sherlock Holmes ed i delitti di Jack lo squartatore” hanno i riflessi dell’epoca nella linea con cenni di modernità nel modello,nei colori e nei tessuti. Nell’opera teatrale “L’uomo,la Bestia e la Virtù “di Luigi Pirandello, l’attore Geppy Gleijeses indossa una giacca ed un gilet nel taglio aderente ai tempi confezionato con materiale di plastica trasparente.
*L’evoluzione della tecnologia ha cambiato i parametri del tuo lavoro?
Si, molto, sia per quanto riguarda la comunicazione sia per la ricerca di nuovi materiali innovativi. Un buon rapporto con la tecnologia é obbligatorio per il mio mio lavoro, fatto tutto di immagini e di idee.
*Il tuo punto di riferimento principale, nella realizzazione dei costumi, sono i personaggi o gli attori che li interpretano?
Prevalentemente il mio interesse va ai personaggi che gli attori interpretano, prendo però in considerazione la fisicità e la personalità degli stessi attori. In ogni caso, comunque, non ci sono state situazioni in cui avevo immaginato il personaggio in un certo modo e la fisicità o la personalità dell’attore mi hanno fatto cambiare idea.
*Il tuo lavoro e quindi i tuoi costumi in alcuni spettacoli teatrali e in alcuni film in particolare..
I miei costumi “Dieci piccoli indiani …e non rimase nessuno!” di Agatha Christie con la regia di Ricard Reguant, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde Regia di Geppy Gleijeses e “L’Uomo ,la Bestia e la Virtù ” di Luigi Pirandello regia di Giuseppe Dipasquale. Per quanto riguarda il cinema, la mia ricerca é attualmente per la preparazione di un film internazionale italo-francese che sarà girato inizio 2020.
*Uno dei tuoi compiti é rendere reale anche ciò che non lo é. Hai portato questa tua attitudine anche in altri aspetti della tua vita, oltre il lavoro?
Il mio percorso mentale di proiezione artistica e di vita mi porta a visualizzare il mio futuro lavorativo prossimo e lontano, ascoltando sempre la mia voce interiore. Quello che è la mia idea nella quale credo diventa realtà. Anche il mio modus vivendi segue questa linea rossa. Riesco a raggiungere l’obiettivo perché visualizzo quello che intendo realizzare in ogni lavoro e metto tutta la mia volontà e molto sacrificio per arrivare a conseguire quello che desidero.
*Cosa significa per te, nella tua vita, saper ricominciare sempre tutto da capo, come avviene nel tuo lavoro quando passi da un’opera all’altra?
La mia vita non è caratterizzata da punti fermi, ma da cambiamenti continui, un continuo passaggio da un’opera ad un’altra . Nella vita c’é un susseguirsi di cambiamenti esistenziali ed io mi adatto e li seguo creando sempre qualcosa di nuovo con creatività e curiosità. Per il mio carattere, per come sono fatta io, continuare a procedere senza cambiamenti è negativo e banale.Io non ho la pazienza di dedicare lungo tempo alle cose, né alle relazioni, né agli eventi né alle novità.
*Come riesci a conciliare in te organizzazione, praticità, precisione con fantasia e creatività?
Con grande volontà. La razionalità mi è utile per svolgere il lavoro nei tempi e negli orari(i tempi antecedenti e gli orari contingenti) e la creatività é il mio talento per ottenere risultati artistici convincenti. Nel complesso le due fasi sono complementari ed armoniche.
*Quali sono stati i tuoi “maestri”che hanno avuto più influenza nel tuo lavoro?
Non ho avuto “maestri”, la mia maestra é “l’intuizione”. L’intuizione è per me spontanea è una dote con la quale si nasce. La mia intuizione costituisce la mia ottica creativa.
*E quali “maestri” invece hanno avuto più influenza nella tua vita?
Mia madre ha avuto una grande fiducia nel mio potenziale e nel mio talento ed un questi ultimi anni il mio riconoscimento va a Giulia Gambaro di cui seguo gli insegnamenti e che mi ha indirizzato in un percorso spirituale Magico. Non ho le parole per poter descrivere Giulia, non ne sono all’altezza. So solo che ho riconosciuto da subito il suo essere unico. Lei é una donna unica, io penso, al mondo. Con lei ho iniziato un percorso spirituale, una rinascita. Con lei ho avuto una seconda possibilità di vita. Ricordo ancora le sue parole quando l’ho incontrata nel 2013..”So chi sarai un giorno”, mi disse, “hai fatto una vita che non era la tua..ti prendo per mano e ti porto dove saresti dovuta arrivare”.
*Cosa ti ha insegnato?
Mi ha insegnato a vedere ogni giorno la gusta prospettiva delle situazioni, delle persone, sempre con parole buone e sagge…mi ha indicato la Via Maestra…ogni giorno in ogni momento. Io sento un’emozione ogni volta che parlo con lei, il tempo passa ma l’emozione é sempre la stessa, anche perché la sua energia é un’energia universale, quindi quando io parlo con lei entro in un’altra dimensione. Non é una dimensione terrena. Giulia ha un dono extrasensoriale, ho riconosciuto le sue parole che parlavano della mia vita ma non é solamente un sentire mio, é il sentire di tutte le persone che la conoscono, che le sono vicine. Mi sento una privilegiata perché in questi anni lei mi é sempre stata vicina, in ogni suo momento. E io di questo le sono riconoscente: ha sempre creduto in me più di me.
*Come vi siete conosciute?
Nel 2013 io e mia sorella l’abbiamo incontrata alla Regione Lombardia per una presentazione di un libro sulle pietre, le aveva parlato di noi quattro sorelle, le aveva dato le date di nascita perché é una numerologa. Ma la sua non é solo semplice numerologia, lei ha una sua interpretazione della data, dei numeri. Si crea una magia. Se dovessi definire Giulia..la penso come la magia della Walt Disney. Lei é capace di creare questo, cambia la dimensione delle stanze, qualsiasi cosa che é vicina a lei cambia automaticamente, si trasforma. Una cosa bella che io ho riconosciuto negli anni é quella luce meravigliosa negli occhi che si crea nelle persone quando parli di lei, le persone si illuminano.. E’ la persona che mi ha compreso e capito più di tutti. Io ho passato tutta la vita da incompresa e mi sono sempre sentita raccontare, con Giulia ho avuto modo di essere vicina a me stessa perché lei conosce il mio essere , é molto legata ai miei figli, mio figlio l’adora. Io ho vissuto ogni evento, ogni situazione in anticipo perché nel tempo la sua verità é stata la verità che sta sempre con Giulia. e’ una donna meravigliosa, unica nel mondo.
*Cosa ti dice di te?
Ha sempre riconosciuto il mio coraggio, la mia determinazione, la mia volontà. In tutto questo quando l’ho conosciuta mi disse “Il nostro é un rinnovo spirituale, é una rinascita, hai fatto una vita che non era la tua. Potresti scrivere un libro su questa Odissea che non era la tua”
Secondo lei non ho mai incontrato fino ad ora le persone che invece avrebbero dovuto far parte della mia vita. Una vita all’incontrario, come dice lei, ma con la speranza che la vita doni quello che meriti. Sono onorata di averla conosciuta.
*Racconta di te attraverso tutte le tue qualità che ti vengono in mente. Non essere avara con te stessa…
Sono “vera”. Essere vera significa esseri capace di saper ascoltare il proprio cuore e la propria anima rimanendo fedele a me stessa.
*Se la tua vita fosse uno dei film o uno degli spettacoli teatrali che hai allestito, quale o quali sceglieresti?
Nessuno, sceglierei quello che ancora non ho fatto. Perché la mia visione va oltre il presente e oltre a ciò che ho realizzato, nell’ottica di un prossimo lavoro nel futuro ancora migliore.
(la foto di copertina é di Roberto Nencini)
1 commento
Il segno che Adele Bargilli è una donna e una professionista seria.. Lo può dire chi ha avuto il piacere di collaborare con lei lavorativamente e ha potuto apprezzare la sua attenzione nello studio dello stile e la scelta dei materiali legati alla sensibilità di una donna capace di coordinare il laroro dei diversi artigiani che lrealizzano le sue creazioni… Io sono stata uno di quelli.
Grazie Adele spero di avere altre occasioni di collaborazioni insieme, by Ross