Si è conclusa l’annuale kermesse patrocinata da LA 27A ORA, blog del Corriere della Sera quest’anno dedicata al “Corpo”.
di Silvia Ramilli
Moltissimi gli ospiti intervenuti dal mondo della musica, dello spettacolo, della politica, della cultura, dello sport, dei socials per raccontarsi e raccontare il proprio rapporto con il Corpo, tante storie a volte gioiose, a volte difficili, ma tutti con la voglia di interagire e regalare al numerosissimo pubblico femminile (ma anche la componente maschile era sufficientemente rappresentata) presente un po’ di se.
Personalmente ho seguito gli ospiti che raccontavano il Corpo dal punto di vista della “diversità” raccogliendo più materiale possibile per il mio progetto #Ilbullismodellamenopausa , puntando quindi a coloro che raccontavano un rapporto difficile con il corpo e soprattutto un rapporto difficile con il mondo esterno difronte ad un corpo che inevitabilmente cambia o che non risponde ai nostri desideri e alle nostre aspirazioni.
Dalle difficoltà di Vladimir Luxuria nel suo percorso dall’infanzia a ciò che finalmente ora è riuscita a diventare (sono sincera Lux è uno dei personaggi che più mi ha toccato e seriamente commosso), alla lotta di Ilaria Cucchi per accertare la verità sulla morte di Stefano per mano della giustizia, al body shaming raccontato da Costantino della Gherardesca, al Revenge Porn con le ministre Carfagna e Boldrini.
E ancora gli attacchi socials contro le donne che cercano l’affermazione con il proprio lavoro e la propria intelligenza e si trovano a dover combattere con il mondo esterno che le giudica per il loro look e il loro aspetto esteriore come sottolineavano Daniela Santanchè, MariaElena Boschi e Livia Pomodoro.
Ma si passa anche attraverso lo scorrere del tempo con Roberto Bolle e la sua perfetta fisicità frutto di ore e ore di gradissimo allenamento che da giovane etoile del balletto classico lascia spazio alla maturità di un uomo che sta facendo della danza una bandiera sociale, o l’età della consapevolezza e della voglia di vivere con serenità la 3 parte della vita con la meravigliosa Gigliola Cinquetti e il grande Umberto Orsini.
Si da ampio spazio all’allegria con lo straordinario Renzo Arbore, con la simpatia di Luca Argentero, con il mondo curvy di Barbara Christmann e i divertenti racconti sulla sessualità di Wednesday Martin e di Chiara Moscardelli.
I momenti musicali portano la firma di Subsonica, The Giornalisti, Ex Otago, Annalisa e Emma tutti deliziosi e disponibili a interagire con il pubblico.
Mi lascia molto questa manifestazione, soprattutto mi lascia tanti tantissimi interrogativi, 2 fra tutti in particolare nei prossimi giorni vorrei poter risolvere…
Perché a noi donne è sempre e comunque richiesto qualcosa in più? Perché non possiamo alzarci dal letto, infilare la prima cosa che troviamo nell’armadio e uscire di casa? Perché il nostro lavoro passa sempre e comunque dopo l’aspetto esteriore e il look che indossiamo? Perché non possiamo essere giudicate per le nostre competenze e capacità senza dover passare lo snervante esame di Miss Universo?
Nessuna di noi è immune, ogni donna che ho incontrato qualunque fosse il suo mestiere sottolineava questo, a noi è richiesto sempre di essere belle, eleganti, giovani, alla moda e poi forse, ma dico forse perché ahimè non è così scontato, possiamo far valere i nostri titoli.
E soprattutto quasi tutte le ospiti sottolineavano quanto le peggiori nemiche delle donne siano le donne stesse che non riescono a trovare punti di incontro e solidarietà ma che portano avanti sempre quasi con orgoglio la bandiera dell’invidia e dell’attacco diretto svilendo anni e anni di lotte e conquiste.
E il secondo interrogativo (questo suggerito involontariamente da Luca Argentero), perché è più difficile far ridere che far piangere?
Io lo leggo in un’altra chiave… perché non possiamo prendere la vita e le situazioni di ogni giorno con un po’ di leggerezza e ironia ma dobbiamo sempre incattivire ed esasperare gli animi?
Perché non riusciamo ad uscire dalla spirale delle frustrazioni e guardare il prossimo solo come tale senza ingabbiarlo in stereotipi triti e ritriti che nessun vantaggio portano alla società?
Con queste domande mi siedo alla scrivania cercando di tirare le somme di una 3 giorni lunga e a tratti difficile ma che mi ha regalato un pezzettino importante e speciale di ognuna delle meravigliose persone che ho avuto il piacere di incontrare.