Finalmente, il suo nuovo film di Quentin Tarantino ”C’era una volta Hollywood”. Atteso da mesi come un neonato con l’emozione di essere ancora nuovamente sorpresa da una sua ennesima meraviglia.
Ieri sera in tv hanno mandato in onda “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino.
Mi sono detta che no, non potevo rivederlo ancora una volta. Lo so a memoria e , dal 2009 anno in cui e’ uscito, non so piu’ quante infinite volte io l’abbia visto. ”Solo l’inizio”, mi sono detta.”Un pezzetto poi cerco altro..”.
Come volevasi dimostrare sono andata avanti e dopo due ore ero ancora li’, a godermi scena dopo scena, trovando ancora una volta, come ogni volta in un film di questo regista da me amatissimo, qualcosa di nuovo che non avevo ancora notato.
Cambio immagine e torniamo al tema di oggi. Due sere fa , invece, ero al cinema a vedere, finalmente, il suo nuovo film ”C’era una volta ad Hollywood”.
Atteso da mesi come un neonato con l’emozione di essere ancora nuovamente sorpresa da una sua ennesima meraviglia.
Ecco , se puo’ interessare come sintetica e simbolica recensione a voi ”sei manzoniani lettori” , dico solo che mi sono ritrovata a guardare ripetutamente il cellulare per capire che ora fosse e quanto mancava alla fine.
Anzi, vi diro’,ho fatto di peggio. Credo di aver anche risposto anche ad un paio di messaggi mentre le immagini del film scorrevano. Certo il tema era interessante, le citazioni degli anni 60 piacevolissime ed intriganti, quelle a suoi film passati idem. Ci sono scene che davvero sono delle chicche e Brad Pitt e Leonardo Di Caprio insieme da soli varrebbero la visione ma, alla fine,non so,a me davvero e’ rimasto quasi niente.
Troppo lungo, troppo lento, troppo o poco di tutte le emozioni, la sofisticata ricerca di equilibrio instabile fra bene e male che contraddistingue, per me , la grande ,affascinante , alchimia di ogni film di Tarantino.
Insomma salvo l’allusione al fatto che Hollywood sia una favola dove ogni storia possa accadere ed essere narrata come “favola” ,appunto , oppure come sia stata in realta’, cosi come il racconto del consueto alternarsi delle fortune e delle vicende umane per il resto , stavolta’, e’ un film che non lascia nessuna delle emozioni solite del Tarantino che abbiamo imparato ad amare.
Si amare esattamente come ho scritto all’inizio. Con quel pensiero di non voler rivedere per l’ennesima volta un suo film, quel Kill Bill, o Bastardi senza gloria, o le Iene che inizi per ritrovarti a rivedere fino alla fine , ancora una ennesima, emozionata volta. Senza parlare di film come Django che, non so a voi, ma almeno a me ha creato seria difficolta’ a farmi lasciare la poltrona al cinema la prima volta che l’ho visto perche’ avrei voluto rimanere in quella sala a rivederlo ancora ed ancora (..come poi e’ accaduto ed accade).
Allora facciamo cosi, esattamente come per i grandi amori ai quali una defaillance si perdona, una aspettativa tradita si giustifica in memoria di quanto di buono sappiamo sia stato possibile e speriamo ancora .
Per questa volta caro Quentin io ti perdono esattamente come farei con un grande amore.
Provero’ anche a rivederlo con calma questo “C’era una volta Hollywood”, a cercarne meglio significati non apprezzati o per me ad una prima visione troppo reconditi.
Lo faro’..ma avermi fatto guardare che ora fosse al cellulare durante la prima di un tuo film segna parecchio ,
Caro Quentin, dopo tanta attesa.
Non si fa cosi, non si fa cosi davvero!
Meno male che ti amo .