Il premio Nobel sardo ci conduce in una storia di ingiusta detenzione.
Nella traduzione inglese c’è un continuo, che fa da ponte al successivo romanzo “Dopo il divorzio”.
Il premio Nobel sardo ci conduce in una storia di ingiusta detenzione.
Giovanna è contesa tra due uomini.
Nell’arida terra di Sardegna tra fede e speranza serpeggia l’odio e il mutismo. Non si grida all’ingiustizia, l’allenamento alla rassegnazione ha dato ottimi frutti.
In un tempo assoluto di “molti pochi” anni, in uno spazio angusto del carcere e con pance ruspanti di impulsività, si consuma il miracolo della minima umanità dei personaggi deleddiani.
Poco meno che umanoidi, in un mondo notturno e segreto, che progetta e poi per demenza dimentica, il solito favoloso festival di carne umana.
Voto 8.
Notizie su Grazia Deledda http://www.homolaicus.com/letteratura/deledda.htm