Rosa Montero, La ridicola idea di non vederti più. La storia di Marie Curie e la mia.
di Liliana Moro
Appassionata di biografie come sono, ho esultato leggendo questo testo che è una biografia di Marie Curie, ma anche molto altro: una riflessione sulla morte e sulla vita, un’analisi sulla condizione femminile, sui temi che connotano la vita di una donna, una messa a tema del potere della scrittura e della parola… e, naturalmente, un’autobiografia dell’autrice.
Partendo dalla comune esperienza della prematura perdita del compagno, Rosa Montero riesce a ripercorrere la vicenda di Marie Curie con una empatia profonda che le permette di andare oltre la ricostruzione di una figura leggendaria, una donna eccezionale, per arrivare all’umanità incandescente della scienziata.
Con estrema sincerità l’autrice dichiara fin dall’inizio che il libro è nato da:
“Voglia di raccontare la sua storia a modo mio. Voglia di usare la sua vita come metro per capire la mia; e non sto parlando di teorie femministe, ma del tentativo di sviscerare qual è il #PostoDellaDonna in questa società in cui i ruoli tradizionali sono stati cancellati…”
Occasione dell’incontro è stata la lettura del Diario di Marie Curie, che viene opportunamente pubblicato in appendice; è uno scritto molto intimo, iniziato all’indomani della morte improvvisa e tragica di Pierre Curie, in cui Marie riversa le impetuose emozioni che la scuotevano e che la portarono vicino all’idea di seguire l’amato fuori dalla vita.
Rosa Montero attraversava un momento simile: ne è scaturito un testo di rara essenzialità e profondità, che accosta, esplora, illumina i temi fondamentali dell’esistenza umana.
“Soltanto nelle nascite e nelle morti si esce dal tempo: la Terra arresta la sua rotazione e le banalità in cui sprechiamo le ore cadono sul pavimento come polvere di porporina”
Non c’è dubbio, la Montero sa padroneggiare le parole, ma, nonostante la sua professione di scrittrice, sa anche che
“Il vero dolore è indicibile”
“Adesso so che scrivo per cercare di dare al Male e al Dolore un senso che in realtà so che non possiedono”
Questo porta Montero a intrecciare alla riflessione sulla vita quella sull’arte
“L’arte è una ferita che si trasforma in luce, diceva Georges Braque. Abbiamo bisogno di quella luce, non soltanto noi che scriviamo o dipingiamo o componiamo musica, ma anche noi che leggiamo e guardiamo quadri e ascoltiamo un concerto.”
Una tale impostazione non impedisce a Rosa Montero di narrare con ampiezza e precisione la vita di Marie Curie, questa è un’ottima biografia; esempio lampante del fatto che l’empatia, la partecipazione non ostacola la ricerca della verità, anzi l’aiuta.
L’intero arco della vita della scienziata viene proposto, senza trascurare gli anni giovanili e l’emigrazione, il passaggio dalla Polonia alla Francia che comportò perfino il mutamento del nome: Marie Curie, infatti, nasce come Manya Sklodowska
“Avvicinarsi alla vita di Manya Sklodowska è come guardare una goccia d’acqua al microscopio e scoprire un vortice ribollente di animaletti; voglio dire che, se fai bene attenzione alla sua biografia, noti le infinite difficoltà che Marie dovette superare e rimani di stucco […] Che potenza.”
Alla scienziata eccezionale, icona un po’ algida della ricerca scientifica pura e totalizzante, una santa, si aggiunge la donna appassionata, innamorata profondamente del marito, e prima di un giovane polacco che non seppe combattere per lei i pregiudizi familiari e poi di Paul Langevin, lo scienziato che non seppe rompere con la moglie né tanto meno difenderla dagli attacchi velenosi che Marie dovette subire a causa della loro relazione.
Seppe difendersi bene lei, ancora una volta da sola, e rivendicare il secondo Nobel, che era stato messo in discussione per lo scandalo; lo fece con parole limpide e definitive all’Accademia svedese:
“Credo che non ci sia alcuna connessione fra il mio lavoro scientifico e i fatti della mia vita privata”
Andò di persona a ritirare quel premio meritato non solo scientificamente.
Rosa Montero non è molto popolare in Italia, un grazie speciale dunque a Cristina Palomba, editor di Ponte alle Grazie che ha proposto questo testo illuminante e di piacevolissima lettura.
Rosa Montero, La ridicola idea di non vederti più. La storia di Marie Curie e la mia, Ponte alle grazie, 2019, pp.224, € 16