Il fenomeno della social street nato a Bologna ed esploso nella città di Milano racconta il volto più umano della tecnologia e di come questa aiuti a ”stare più vicini” ed a realizzare progetti necessari alla conunità.
Anche da un social network al servizio della comunità, può nascere una rivoluzione di solidarietà.
I quartieri 2.0 sono oggi 76 a Milano : unica città dove le comunità di zona continuano a crescere. Un mix di feste di via, consigli di lettura, cura dei giardini e scambi di aiuto. Uno di questi gruppi Social Street GratosoglioBasmetto, la cui referente è Antonella Musella intende nominare una piazza senza nome e perché no, ”al femminile” . Abbiamo chiesto ad Antonella di parlarcene.
1) Ci parli un po’ di te?
Sono Antonella Musella e sono nata a Napoli ne ’78, Ho una figlia di 22 anni e da 15 anni convivo con il mio compagno. All’inizio del 2000 mi sono trasferita a Milano dopo aver vinto il concorso pubblico da Agente della Polizia Locale, mansione che svolgo tutt’oggi. Circa 2 anni ho creato la Social Street Gratosoglio, Basmetto e dintorni (di cui ovviamente ne sono la referente) conducendo contemporaneamente una vita dedita alle attività ricreative e culturali che si svolgono nel mio quartiere nonché collaborando che tutte le Associazioni di volontariato presenti. Tutto il mio tempo libero è dedicato con enorme piacere e soddisfazione a tutto poll. Dal 2012 membro di Toponomastica Femminile e socia fondatrice della Casa delle donne di Milano. Per diversi anni membro Cug del Comune di Milano, di Regione Lombardia e del Comune di Monza. Sensibile e attenta alle tematiche di violenza sulle donne e discriminazione.
2) Quando è nata la Social street di cui sei referente?
La Social Street Quartiere Gratosoglio, Basmetto e dintorni è nata a febbraio 2018 dopo aver constatato che chi vive nel quartiere non conosce il vicino e le realtà in esso presenti. La Social Street difatti mira a favorire le pratiche di buon vicinato, socializzare con i vicini della propria di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da un maggiore interazione sociale.
3) Cosa vi siete proposti di fare e avere già realizzato?
In questi 2 anni abbiamo organizzato tantissimi eventi gratuiti di ogni genere: 1^ festa di Quartiere che ha visto la partecipazione di tutte le realtà presenti sul territorio, dei gruppi formali ed informali nonché i liberi cittadini e gruppi di amici, la 1a festa di Halloween del quartiere; il 1° Carnevale del quartiere; varie cene condivise; incontri con Legambiente Lombardia per la pulizia di alcune aree; incontri tematici-informativi sulla raccolta differenziata, sulla sicurezza partecipata, sulle abitudini alimentari ecc.
Abbiamo affrontato la grossa problematica relativa all’abbandono dei rifiuti lungo le strade del quartiere, cercando di trovare una soluzione costruttiva unitamente agli Enti di competenza.
4) Perchè avete creato l’iniziativa” Nomina una piazza”?
Il “nomina una piazza” oltre ad essere principalmente una iniziativa bella e fantasiosa del Municipio 5 e del Comune di Milano, credo nasca comunque dalla manifestata volontà di noi cittadini di voler essere parte integrante del motore che governa Milano. In diversi tempi e modi abbiamo dimostrato la cura e l’attenzione che riserviamo al nostro territorio e quanto sia forte il nostro senso di appartenenza ad esso. Il Comune di Milano ed il Municipio 5, anche in questa occasione, hanno sicuramente dimostrato di essere sensibili a chi ama il territorio, in questo caso offrendo l’opportunità di poter rendere ancora più nostra la piazza sita tra i civici 32/34/36 della Via Saponaro, attualmente denominata per consuetudine “Piazza Senza Nome”, rendendoci partecipi dell’assegnazione ufficiale di un nome riconosciuto e registrato nella toponomastica milanese. Credo che tale iniziativa ne accrescerà sicuramente il senso di appartenenza.
Le proposte potranno arrivare dalle Scuole, dalle Associazioni, dai gruppi informali di cittadinanza attiva (es Social Street) e da singoli cittadini. Il termine di consegna della domanda di partecipazione è fissato al 15.11.2019
5) Ci parli del sondaggio che avete lanciato sulla pagina di Facebook dello social street?
Come referente della Social Street del Quartiere Gratosoglio ho lanciato un sondaggio con la scelta dell’intitolazione della piazza lasciando a tutti la possibilità di aggiungere proposte e farle votare dopodiché la proposta che otterrà più voti verrà presentata in Municipio.
Quale membro dal 2012 di toponomastica femminile ho lanciato un altro sondaggio sempre per l’intitolazione della piazza ma con le seguenti proposte di intitolazione: Brunella Gasperini, Tina Merlin, Marie Curie,Elsa Morante, Amalia Moretti Foggia. Le proposte vincitrici di entrambi i sondaggi saranno presentate in Municipio per la partecipazione al Bando.
6) Il quartiere Gratosoglio è una zona nella periferia sud, che sta vivendo una nuova vita con le ristrutturazioni e le varie aree verdi ma ci sono molte vie non nominate?
Il Quartiere Gratosoglio si presenta con poche intitolazioni di vie e con tanti numeri civici, in molti casi sfalsati. Le stesse vie si incrociano in più punti e ne consegue che nominare un’intersezione tra due vie non è scontato che ci sia stia riferendo ad una località precisa (è quello che accede con l’incrocio di via Baroni con la via Saponaro).
Nel Quartiere vi sono vie intitolate a: Via Costantino Baroni, via Michele Saponaro, via Achille Feraboli,via Lelio Basso, via Gratosoglio, via Rozzano, via dell’Arcadia,via Arturo Martini, via Arrigo Minerbi, via Guido de Ruggero e via Teresa Noce. Mi auguro che le proposte di vie del nostro social street vengano accettate.