Villa Gaia è una antica dogana, un luogo di passaggio e quindi di cambiamento , in fase di ristrutturazione a ridosso del Po, nell’Oltrepò Pavese, a pochissimi chilometri da Pavia, Stradella, Broni,Casteggio che la famiglia Santagostino ha messo a disposizione donne vittime di violenza, in fragilità economica e sociale.
Immersa in un territorio incontaminato, luoghi ricchi di fascino, profumi e colori circondariali, è un richiamo per la/il viandante che voglia conoscere una meta che è un piccolo tesoro naturale.
Ma il desiderio di andare a Villa Gaia non è solo legato alle bellezze che la circondano.
Il “complesso”, costituito da Raggi di Sole,un bar con piccola cucina, un vecchio forno dove si può cuocere il pane e preparare le pizze,un emporio con la vendita di prodotti tipici locali e di presidi Slow Food, una biblioteca, è il faticoso frutto della famiglia Santagostino per dare vita ad un centro che ospiti ed accolga donne vittime di violenza, in fragilità economica e sociale.
In ricordo della figlia Gaia, studentessa di scienze politiche all’Università di Pavia che lavorava allo Sportello Donna e si occupava appunto di donne in difficoltà,senza lavoro,con fragilità psico-sociali,con bambini.
In questa continuità d’intenti, la Fondazione nasce infatti per aiutare le donne in difficoltà a causa di condizioni di emarginazione,povertà e discriminazione sociale promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che favoriscano il superamento di tali barriere e la piena espressione di sé.
Un importante progetto a sostegno delle donne in difficoltà e i giovani, un legame forte con i territori, un progetto concreto a supporto delle giovani generazioni. .
L’obiettivo è quello realizzare un luogo sociale dove accogliere donne in fragilità economica e sociale,vittime di violenza, con bambini, per riprogettare con loro la loro vita personale e professionale che,una volta uscite dalle case rifugio e dalle case di accoglienza, presenta un percorso che forse viene sottovalutato per il suo forte impatto sociale e territoriale.
Per dare sostenibilità al progetto e renderlo autonomo la Fondazione Gaia ha intenzione di attivare una piccola economia locale turistica e culturale con target giovani provenienti da tutto il mondo ed anche un luogo di forte partecipazione culturale a livello territoriale.
Alla base del progetto ci sono tre fili conduttori :
ambiente, benessere e alimentazione,
cultura,creatività e territorio,
cura delle persone,coesione ,pari opportunità, integrazione,socializzazione.
La prima riguarda il collegamento tra le città e la campagna con particolare attenzione al benessere e al cibo buono,pulito e giusto secondo la filosofia di Terra Madre.
La seconda riguarda la costruzione di una identità culturale: coinvolgere attraverso azioni di cooperazione cittadini,donne,giovani, imprese culturali e altri attori, costruire reti.
I programmi previsti sono: un atelier per esprimere ogni forma di creatività,ospitare seminari e piccoli convegni,un piccolo centro per il benessere del corpo e dello spirito, incubatore di progetti creativi, la biblioteca.
La terza tematica tratta della coesione sociale,con programmi specifici per creare spazi dedicati a facilitare la relazione all’interno delle famiglie,
spazio multimediale dedicato all’identità e al protagonismo di donne, adolescenti e giovani.
Il Progetto nel suo complesso si conferma anche come momento di rilancio della strategia di lungo termine orientata ad identificare i piccoli comuni rivieraschi come polo di attrazione di una cultura antica e della tradizioni legate al Grande Fiume per la creazione di un sistema della cultura che attraversi trasversalmente i paesi e costruisca percorsi di fruizione culturale innovativi per le giovani generazioni.
Il luogo della tradizione,l’anticaDogana, diventa cantiere creativo del paesaggio ma anche nodo centrale di un reticolo di percorsi di sostenibilità ambientale cogliendo, grazie a questi, rischi e opportunità di sviluppo culturale per l’intero territorio.
Il progetto è la rappresentazione di come il bello, la natura, l’arte e la cultura siano capaci di legarsi ad un territorio e partecipare alla creazione di risorse intangibili attraverso un incontro complesso e fluido per cominciare a tracciare nuove ed insolite vie per riqualificare il territorio attraverso opere rispettose della specificità del luogo e finalizzate ai giovani.
Il fenomeno delle violenze di genere e le conseguenze che esse determinano hanno un forte costo sociale che complicano lo sviluppo economico delle società:
-la difficoltà di trovare lavoro per la fragilità delle vittime.
-gli elevati oneri casuati dall’elevato costo finanziario che il sitema dovrebbe sotenere (servizi medici, sitema giudiziario ecc.).
Questo fenomeno anziché essere arginato, nel tempo ha assunto dimensioni inquietanti che richiederebbero uno sviluppo delle politiche e dei servizi finalizzati.
Il Progetto di Villa Gaia che fino ad ora ha richiesto un grande sforzo privato alla famiglia Santagostino, attende di essere terminato e di entrare in funzione.
Mettere al servizio comune un luogo di relazione tra donne con le stesse drammatiche esperienze e fraglità a cui si offrirebbero sostegno e competenze creerebbe altresì un’alternativa concreta alla cultura della sopraffazione e dell’ingiustizia.
Un progetto ampio e impegnativo che può essere richiesto alla Fondazione nella chiarezza e nella trasparenza, un lavoro a cui tutte/i noi possiamo liberamente partecipare collaborando e donando un contributo.
Per completare i lavori La Fondazione Gaia chiede un Vostro contributo e mette a disposizione la struttura per ogni iniziativa nazionale e territoriale che ritenete opportuno e di interesse per promuovere il vostro impegno sociale.
Aiutaci a realizzare il sogno di Villa Gaia!
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per realizzare progetti per donne e bambini/e in difficoltà sede in VIA PO 42 – 27010 LINAROLO
Per contributi alla Fondazione Gaia, deducibili dal reddito d’impresa codice IBAN
Per qualsiasi riferimento:
dr. Isa Maggi,mamma di Gaia
Via Po 42
27010 Vaccarizza,Pavia cell 366 2554736
isa.maggi@tin.it