Si chiama “catfishing”, dal nome di una fortunata trasmissione americana che indagava sui profili fake , l’attivazione di identita’ false sui social per indurre in errore persone con cui si interagisce.
Fenomeno sempre piu’ in aumento come rileva sia dalle querele presentate alla Polizia Postale che da una statistica effettuata dall’Ansa tempo fa per cui circa un account su tre oggi è un fake .
Ecco , e’ in questo scenario che si muove la storia di Claire , brillante docente universitaria cinquantenne raccontata ne” Il mio profilo migliore”, film di Safy Nebbou, regista ed attore francese, appena uscito .
Claire interpretata da una straordinaria Juliette Binoche, per la quale nessun aggettivo puo’ descrivere appieno la meraviglia dell’interpretazione.
Claire , una donna alla quale non manca niente. Brillante, bella, colta , realizzata.
Una che sembra possedere il mondo e che, invece, si scopre vittima del non saper gestire e vivere su sé stessa il Tempo che passa, vissuto ora solo attraverso le frustrazioni e le sconfitte che questo sembra infierirle .
Il Tempo, quello che modifica l’immagine che abbiamo sempre avuto di noi e che, ad un certo punto, scopriamo gli altri non vedono piu’…o vedono diversa.
Rendendo la persona che eravamo, all’improvviso “trasparente” , come dice Claire.
Un momento di passaggio della vita che fa rasentare la follia alla parte fragile di questa donna che, sentendosi usata ed abbandonata dall’amante piu’ giovane , scopre nella determinata volonta’ di ricontattarlo, ancora nuove ferite insieme alla illusoria convinzione di poter rivivere,nascosta dietro una falsa identita’, emozioni che crede le siano ormai negate dal tempo e dalla vita.
“Non fingevo di avere ventiquattro anni: avevo ventiquattro anni” confida Claire alla sua psicanalista (Nicole Garcia) durante una seduta.
Cosi che il virtuale diventa una sorta di patto diabolico , un ritratto di Dorian Gray in chiave 2.0 misto a relazioni pericolose esattamente come quelle del romanzo di Laclois che lei racconta ai suoi studenti durante la lezione in università.
Insomma, non voglio fare spoiler di questa pellicola.
Vi dico solo che è uno di quei film di cui alla fine non dici solo che e’ bellissimo.
Senti che ti ha colpita profondamente. Che hai bisogno, uscendo dal cinema, di un po’ d’aria fresca per riprenderti, per smaltirne le emozioni delicate e intense .
Claire/Binoche si innamora dell’amore che crede le sia ormai negato , perdendo quello che le sarebbe ancora meravigliosamente possibile per la incapacita’ di “riconoscersi” diversamente .
Per l’insicurezza di non credere che ci possa essere altro, anche se diverso , oggi per lei , anche senza un bel faccino da ventenne ed i capelli biondi.
Un gioco doloroso e sottile in cui si trova a dire che “e’ peggio essere abbandonata che morire”, in cui la testa sfugge , la razionalita’ e finanche l’affetto e la cura per i figli si perdono nella delirante tensione continua di trattenere quello che ama .
Per paura di non trovare piu’ altro che il vuoto intorno a lei.
Cercatelo questo film. Non mi pare sia programmatissimo ovunque, ma cercatelo.
Vedrete una grandissima interprete, una storia delicatissima e leggermente noir con delle atmosfere a meta’ fra Hitchcock e Truffaut .
Ma , se la vita vi avra’ riservato abbandoni , il dolore acuto del tradimento insieme alla straordinaria bellezza della passione, se avrete vissuto momenti in cui tutto sembrava girare intorno a quell’unico stordimento, a quell’unica paura di perdere cio’ che amavate e avevate costruito, se avrete perso almeno una volta (e io vi auguro poi ritrovato) lucidita’ e ogni minima ragionevolezza possibile anche solo per poco, questo film con delicatezza e verita’ vi riportera’ con tenerezza a quel sentimento , a quel timore , a quelle sensazioni.
Facendovi pensare a che punto siete “ora”.
Quale ne sia la distanza e se questa sia, finalmente,”giusta”.
Al se ne siete fortunosamente , e faticosamente, uscite.
Perche’ non e’ facile farlo ed il virtuale , che sia un selfie, un filtro con cui si modifica cio’ che non ci piace o un qualunque evento privato che per i motivi ormai insondabili si condivide , sembra decisamente oggi a tanti piu’ facile della Realta’. Una facile fuga che illude finche si riesce a fuggire senza farsi domande, ovviamente.
Claire non posso dirvi se arrivera’ a capire quanto questa illusione di “facilita’ ” sia distruttiva e se riuscira’ a riprendere in mano o no la sua Vita.
Anche a chi vede questo film, uscendo dal cinema , resta questa domanda .
Quanto fra reale e virtuale sia sincera la nostra capacita’ di vivere noi stessi.
Senza filtri, senza finzioni, senza credersi altro che cio’ che siamo insieme alla pienezza di essere anche “altro” , nonostante il Tempo che passa e la vita stessa.
Cosi che , dopo quella strana stretta allo stomaco che comunque ci avra’ fatto amare perdutamente questo film , scatti ,pensando a noi stesse e a cio’ che siamo oggi , alle prove superate e a tutto quello in cui ci siamo riconosciute , un rasserenato, consapevole e tenero sorriso .
Il nostro “vero” profilo migliore.
Il mio profilo migliore
Un film di Safy Nebbou.Con Juliette Binoche, François Civil, Nicole Garcia, Marie-Ange Casta, Guillaume Gouix.Titolo originale Celle que vous croyez.
Drammatico, durata 101 min. – Francia 2019. –
I Wonder Pictures uscita giovedì 17 ottobre 2019