“Il Risveglio di Biancaneve” ed è l’ultimo cortometraggio realizzato nell’ambito del laboratorio di scrittura civica per la parità
di Pina Arena
Il principe sveglia Biancaneve dal sonno, come da tradizione disneyana, ma stavolta le parole non sono quelle attese. Sono nuove le parole della fanciulla, nuove quelle del principe.
S’intitola “Il Risveglio di Biancaneve” ed è l’ultimo cortometraggio realizzato nell’ambito del laboratorio di scrittura civica per la parità che conduco a scuola, in un liceo scientifico a Catania.
Un percorso dedicato alla rivisitazione del racconto tradizionale in una prospettiva di genere.
Il nostro centro: gli stereotipi sessisti. “Invisibili ad occhio nudo”, come dice uno studente nuovo al tema, ma fortemente coinvolto “perché ci stiamo tutti dentro”. È stato necessario indossare occhiali di genere per imparare a riconoscerli, destrutturarli, costruire discorsi diversi e nuovi.
Le fiabe della tradizione sono state, insieme ai miti, il nostro primo campo di lavoro: abbiamo scoperto che Zeus non è stato un amante appassionato con il vizio del tradimento, ma un violento e seriale stupratore; che non si può definire amore quello di Apollo per Dafne dal momento che non era condiviso e l’ha costretta alla rinuncia alla vita che avrebbe voluto, a se stessa; che le fanciulle amate da dei, principi o re, nelle fiabe e nei miti , non scelgono mai, sono sempre scelte, non rivendicano il diritto a prendere parola, o se lo fanno vengono punite, e sorridono ringraziando chi le ha onorate della scelta.
Ed ecco che la nostra Biancaneve non ci sta, prende parola, non vuole svegliarsi perché sa già che avrà una vita che non vuole, che la sacrificherà senza darle gioia. Si ribella ed il principe, che da tradizione è un giovane buono e bello, sa ascoltare, comprende, cambia, impara che l’amore è ascolto e condivisione. Dice anche lui parole nuove, fuor di stereotipo.
Per la prima volta un lavoro di destrutturazione delle gabbie dei pregiudizi sessisti si traduce in un gioco d’arte che diverte e con l’ironia scompone un universo di relazioni costruito sulla violenza, sulla disparità, sulla minorità delle donne, sul potere degli uomini a cui tutto è dovuto.
La realizzazione cinematografica del corto completa il gioco e rafforza la consapevolezza di genere: lo sguardo della principessa deve essere risentito, offeso dal ruolo che le si vuole attribuire, il principe bello e ignaro costretto ad uscire dal ruolo quasi quasi deve suscitare la tenerezza che rivolgiamo ai bambini, la magia della nuova costruzione di ruoli deve essere confermata dall’immersione in un bosco che incanta.
Con il nostro lavoro di destrutturazione infine approdiamo ad luogo straordinario: il Marano spot Festival, festival Internazionale della comunicazione sociale.
Da ventidue anni , per volontà e cura di Rosario Duonno, il festival si svolge a Marano di Napoli, in una terra animata da una forte tensione verso la legalità, ma la cui storia è stata segnata dalla invadenza oppressiva della camorra. La città si raccoglie, con accoglienza tutta partenopea, attorno al Festival: qui s’incontrano per cinque giorni giovani ed insegnanti delle scuole italiane, da Nord a Sud; giovani registi da tutto il mondo , donne e uomini delle associazioni, Libera con don Luigi Ciotti e Armando Rossitto in prima fila, schierati nella battaglia contro le ingiustizie e la criminalità; le scuole maranesi tutte unite in consorzio; l’associazione delle Mamme del Festival che sostengono l’iniziativa, coltivando a loro volta l’arte del cinema e del teatro; l’Associazione dei familiari delle vittime innocenti della camorra ed i ragazzi del carcere minorile di Nisida che recitano in uno spettacolo teatrale dedicato alle quattro Giornate di Napoli, con liceali napoletani e salernitani.
Qui ci sentiamo in tema: questa è una terra in cui le coscienze si svegliano , in cui si diventa più umani e giusti.
Il premio per noi, autrici e autori del “Risveglio di Biancaneve”, è già essere qui, a Marano, al Festival della legalità che apre orizzonti, promuove incontri, rompe stereotipi. L’altro premio, il premio ”Enrico Trucco”, riconosciuto al nostro corto, è per noi doppiamente straordinario, perché intitolato ad un regista e artista sensibile e ironico, capace di letture alte e anticonvenzionali, sognatore di un mondo di bellezza e legalità, amico antico e sempre presente. .
Così da Marano si torna rigenerati e si è pronti a ripartire.
Sì, ripartiamo con un nuovo progetto: si chiamerà “Destrutturando”: sarà un percorso di letture e riletture dei classici, a partire dal mito e dalla fiaba fino alle autrici e agli autori moderni , con occhiali di genere, un viaggio di riscritture fuor di stereotipo, alla ricerca di parole nuove. Destrutturando, sostenuto dalla Fmism-Catania, sarà aperto a condivisioni e scambi, in realtà già avviati qui a Marano. Anche questo è un dono del Festival.
Il link del corto “Il risveglio di Biancaneve” : . https://m.youtube.com/watch?feature=share&v=LWi2i-UmS_I&fbclid=IwAR2KMFCTtmIPiwjYar0b6-_ZAQp3dR1U_hIUFlZQ5GRqk4BqbfINbb7pwT0