Un atto d’amore verso la sua città, Firenze, con il suo artigianato ed un ritorno al suo impegno sociale e solidaristico in ” Pezzi Unici ” per Cinza th Torrini in rete su Raiuno.
Regista e sceneggiatrice che molti di noi conoscono per essere stata anni fa la regista di Elisa di Rivombrosa ed aver fatto entrare nelle case la fiction in pompa magna. Una serie non inventata da lei ma della quale era stata la riconosciuta ed amata regista. Ora è tornata sulle scene dopo altri lavori, con ”Pezzi Unici” che è proprio una sua ideazione e si sente. Infatti i colori, le luci e la storia che ci parla di solidarietà e reintegro di ragazzi socialmente disadattati grazie ad un artigiano di falegnameria che s’impegna dopo alcune incertezze, anima e corpo per farli uscire dal tunnel in cui si erano cacciati. Non intervistavo Cinzia da molti anni, anche se aveva messo in scena molte altre serie televisive.
La mia intervista è stata rinnovata dopo tanti anni da quando l’avevo conosciuta per un’attività che mi aveva sorpreso allora perchè innovativa: aveva aperto un forum per la fiction che aveva girato e stava andando in onda: Elisa di Rivombrosa che aveva creato tanto interesse ed amicizie allora impensabili in un’epoca ante ”facebook”.
Re-intervistarla ha voluto dire anche paragonare le tecniche, gli attori ed i paesaggi allora usati, con gli attuali.. Laureata in lettere e filosofia, amante ed esperta fotografa (si nota il suo occhio fotografico nelle riprese anche in quest’ultima serie ambientata proprio a casa sua, Firenze) dopo un breve approccio alla fotografia come fotoreporter, ha studiato all’accademia di cinematografia a Monaco dal 1976 all’81 e poco dopo comincia la sua carriera professionale col suo primo documentario per la Tv.
Cinzia bentornata sulle scene, non più in lidi lontani, esotici o aristocratici, ma nella tua Firenze, la città che hai sempre amato ed il suo lavoro artigianale. Come è nata l’idea di svolgere la fiction nel mondo artigianale toscano?
E’ una lunga storia nata addirittura dai ricordi della mia infanzia. Ricordo quando andavo a scuola da ragazzina, passavo sempre dalle vie centrali degli artigiani. C’era un artigiano che m’incuriosiva e mi fermavo a mangiare sulle scale della sua bottega. Era un tipo con barba e capelli lunghi e l’immancabile grembiule di pelle che faceva braccialetti ed orecchini vari. Ci salutavamo e ci scambiavo parole. Non ci siamo più visti per 40 anni. Poi un giorno ci siamo re-icontrati ed ho scoperto che seppur mantenendo la produzione a Firenze, aveva aperto negozi in tutto il mondo.
Ci siamo ritrovati infine a ricevere Premio Porcellino 2009, dalle mani stesse degli artigiani. Abbiamo anche fatto un documentario sul Firenze, capitale del mondo dell’artigianato e dell’arte e da lì è partito tutto. Le mani tornavano ad essere protagoniste e non solo per muovere il mouse.
Dopo 10 anni il risultato è Pezzi Unici: un lavoro corale durato ben 24 settimane di riprese di cui 7 tra Firenze e Prato, reso possibile anche grazie al supporto di Fondazione CR Firenze, OMA, Confartigianato Imprese Firenze, Il Comune di Firenze e quello di Prato, la Regione Toscana e Toscana Film Commission.
In occasione della Mostra Internazionale dell’artigianato ho mandato gli arredatori e lo scenografo a curiosare tra gli stand per avere il meglio nelle mie immagini.
Allo stesso tempo la Fondazione CR Firenze ci ha dato la possibilità di girare alcune scene nel bellissimo Giardino di Villa Bardini.
Attraverso l’artigiano viene tramandata la tradizione la cultura. Per questo gli artigiani sono così importanti. Sono affascinata da come lavorano e creano.
Che cosa è stato ritornare nella tua città?
Ho avuto il privilegio di dormire in un albergo con le finestre su Palazzo Vecchio. Tutte le immagini delle albe, i tramonti, le notti le ha fatte Ralph (Palka, compagno da sempre di Cinzia) , dalla finestra del nostro albergo. Un atto d’amore verso la mia città.
Ho visto di recente la fiction I Medici ed ho pensato che tu saresti stata perfetta a curarne la regia. Devo dirti la guardo anche solo per vedere Firenze.
Anche se immagini vere di Firenze ce ne sono ben poche, tranne le foto cartolina frequenti. Mi sarebbe piaciuto molto condurne la regia, l’ho anche chiesto, ma è andata diversamente.
Pezzi Unici è più legato alla solidarietà ed a all’aspetto sociale mentre altre fiction sono più mirate alle persone e alle loro storie . Come sei arrivate a questo?
Le altre fiction non erano ideate da me, io entravo come regista e me ne appropriavo. Questa fiction invece nasce da una mia idea e quindi vediamo coniugarsi l’aspetto solidaristico e quello artigianale. Torna protagonista il saper fare tanto utile ai nostri giovani. Del resto molti artisti del passato, iniziavano la loro esperienza artistica proprio in botteghe artigianali.
Qual’è la cosa che ti è piaciuta di più quando hai girato Pezzi Unici? Come mai non hai usato i tuoi attori preferiti?
L’importante era che tutti parlassero il toscano e se non ho scelto la Puccini alla quale penso tu ti riferisca (anche lei fiorentina), è perchè non era disponibile nelle date proposte.Trovo che gli attori utilizzati, ben di adattino ai loro personaggi. Castellitto perfettamente in parte (per me è l’autore più bravo che esista), lrene Ferri ricopre bene il suo ruolo e ho utilizzato Panariello, smarcandolo dal suo ruolo comico di sempre. Gli attori giovani, sono tutti appena uscita dalla scuola d’arte.
Insomma molto è cambiato da Elisa di Rivobrosa…
Prima di Elisa avevo curato la regia di molte altre storie più versate sul sociale. Poi ho pensa che anche la storia di amore di cui parlavo aveva un lato sociale. Elisa stessa prima di diventare come è diventata era molto diversa.
E pezzi unici?
E stata una grande sfida ed ho sperimentato modalità diverse di regia. Avevo alla fine 8-10 attori diversi sul set tutti insieme. Poi guardando fino alla fine della fiction ci si rende conto che c’è stato un gran lavoro di cesellatura. Ci abbiamo lavorato dal 2003 al 2015. Ne frattempo facevo altre cose, come Sorelle.
A chi è diretta la fiction?
Un po’ a tutti adulti e giovani. Sai che ho saputo da una vicina di casa che rimanevano insieme ai figli per vederla insieme?
Un collante per le famiglie quindi….(ndr)
Biografia – CinziathTorrini si è diplomata a Monaco di Baviera alla Hochschule Fuer Film und Fernsehen, ma debutta alla Mostra di Venezia solo nel 1982 con “Giocare d’azzardo”.
Giovanissima dirige nel 1986 “Hotel Colonial” con John Savage, Robert Duvall e Massimo Troisi.
Nel 1993 comincia a occuparsi di tv con “L’aquila della notte” con Elena Sofia Ricci, con cui vince il premio per la regia a Umbria Fiction. L’episodio “Caramelle” con Stefania Sandrelli e Roberto Citran, della collezione “Erotic Tales”, è premiato con il Golden Rocky Award per il miglior mediometraggio al Festival di Banff 1996. “Iqbal” una coproduzione Rai, Arté e Televisione Svedese, ottiene il premio della Giuria del Pubblico al Festival di Montecarlo 1999.
Nel 2000 fa la sua prima esperienza di film in costume dirigendo “Piccolo mondo antico” in due puntate per Mediatrade cui segue nel 2003 “Elisa di Rivombrosa” in 26 puntate da 50′ per Canale 5 che ottiene tanto successo da meritare un sequel in onda nel 2005.
Tra il 2001 e il 2003 è la regista di Elisa di Rivombrosa, riprese iniziate il 18 febbraio 2002 della serie televisiva in 13 puntate da 100 minuti e terminate dopo 50 settimane. Una fiction ambientata nel Piemonte del Settecento, liberamente tratta dal romanzo Pamela, o la virtù premiata di Samuel Richardson. Prodotta da Guido e Maurizio de Angelis per T.P.I. e Victory Media Group per Mediaset Canale 5. Dirigerà anche Elisa di Rivombrosa – Parte seconda, riprese iniziate il 4 ottobre 2004 e terminate il 25 febbraio 2005 per la regia delle prime 6 puntate da 100 minuti.
Nel 2004 è la volta di Don Gnocchi – L’angelo dei bimbi, miniserie in due puntate per Canale 5 scritta da Simone De Rita. Uno spezzato di vita di Don Carlo Gnocchi negli anni ’40 nella guerra di Albania e la Campagna di Russia e la sua opera per i mutilati di guerra.
Nel 2009 dirige Tutta la verità, miniserie televisiva in due puntate trasmessa su Raiuno. L’anno seguente gira Terra ribelle, una serie televisiva andata in onda dal 17 ottobre 2010 al 9 novembre 2010.
Nel 2011 dirige La Certosa di Parma con l’attrice Alessandra Mastronardi e l’attore Rodrigo Guirao Díaz. Le riprese sono iniziate il 16 maggio 2011 e sono terminate il 16 luglio 2011 tra Parma e Bologna. Per la tv produrrà anche Donna detective – 6 episodi (2007)
Terra ribelle – 7 episodi nel 2010 , Un’altra vita – nel 2014 e Sorelle – nel 2017.