Il genio delle donne: la casa-giardino di Lidia e Giusy, convivio di cucina mediterranea
di Pina Arena
Tutto è pronto per preparare i piatti di Natale e Capodanno in versione mediterranea: farina di grano duro, olio di oliva, verdure selvatiche, cipollotto, olive verdi e nere, cannella, ricotta di pecora, zucchero, chiodi di garofano, pistacchio di Bronte, mandorle nostrane, liquore marsala, arance e finocchietto, gli ultimi melograni della stagione.
Ma non è al Natale o al Capodanno che Lidia e Giusy si preparano. Tra poco arriveranno gli ospiti -dal Giappone, dagli USA, dai Paesi del Nord Europa- ai quali aprono la loro casa-giardino al centro di Catania, fra olezzi di zagare e gelsomino, e la loro cucina, in un progetto di creazione e riconversione del lavoro che recupera radici, odori e sapori autentici della cucina siciliana.
Da un anno il rito si rinnova, due volte la settimana: per un pomeriggio intero, fino a sera, Lidia e Giusy accoglieranno nella propria cucina gli ospiti, cucineranno con loro piatti siciliani tradizionali, chiacchierando di tutto: del cibo, della tradizione culinaria, della sua forza terapeutica, della sua capacità di far incontrare e far star bene, di sé, della propria storia, delle proprie radici, del proprio viaggio.
Un’attività di accoglienza che nasce da un’idea di riconversione lavorativa di Lidia, insegnante in pensione con una straordinaria storia di creatività da ricollocare, che coinvolge Giusy, sua nuora, una giovane donna cha dal circuito del lavoro è uscita per dedicarsi alla famiglia senza poi rientrare nel mercato lavorativo, perché il rientro avrebbe comportato il sacrificio di tempi di cura familiare a cui non era disposta a rinunciare. L’amore per la cucina tradizionale, il piacere di cucinare insieme, il rito antico della convivialità siciliana, la memoria del lavoro delle madri fanno il resto.
In questo lavoro di riconversione, Lidia recupera la memoria e l’amore della cucina di casa, riprende le ricette di nonne e bisnonne, le riadatta ad una tavola del XXI secolo, valorizza prodotti di produttori locali. Sostiene il suo progetto la sua capacità organizzativa di docente che alla scuola ha dedicato progettualità, dedicandosi all’inclusione degli studenti extracomunitari e soprattutto delle donne. Non solo: in questa nuova vita le valgono la conoscenza della lingua inglese e dell’ italiano per stranieri, l’esperienza di incontri interculturali maturata negli anni di in segnamento a scuola.
La cucina è cultura e arte: impastare insieme pasta fatta in casa, preparare la ricotta fine dei cannoli, abbrustolire mandorle da inzuccherare, cuocere il riso e preparare il ragù per gli arancini. Poi apparecchiare in giardino nella bella stagione, sotto la buganvillea o il gelsomino, o nella sala da pranzo che si affaccia sul Giardino d’Inverno, verde di aranci e limoni, completa il rito.
Partecipano anche i bambini di Giusy, quando vogliono, e così la difficile conciliazione lavoro-famiglia, per la quale Giusy ha lasciato il lavoro di operatrice immobiliare è, se non risolta, di sicuro, compensata. Per i bambini, anzi, la nuova attività cultural-culinaria, è occasione di apertura, di conoscenza, un gioco interculturale che non ha eguali.
Certo, non è stato facile aprire la casa, perché l’ospitalità turba equilibri da ricreare, ma la gioiosità dell’attività culinaria nuova e antica, e la possibilità di coinvolgimento familiare sono le chiavi del successo di un’attività in crescita.
Nascono anche rapporti di amicizia – “la cucina ha questo potere” – il passaparola far crescere le richieste, la creatività imprenditoriale di Lidia porta verso nuove frontiere: un libriccino di ricette uniche da fare insieme, multilingue, e magari in futuro “dolci di tradizione” da portar via, per prolungare l’odore ed il sapore di un’esperienza di accoglienza e insieme di lavoro.