Volume 3 della quadrilogia de “L’Amica geniale”.
È impossibile scrivere adeguatamente su questo romanzo e su tutta la quadrilogia.
È una bibbia a tutto tondo in cui ognuno trova sgomento insieme alla foto di se stesso nella versione più miserabile.
È un’opera che dà risposte troppo vere soprattutto in assenza di domande.
Orfana chiassosa e capricciosa della serie tv per non attendere il 2021 per la terza serie e il 2022 per la quarta, ho voluto sbirciare su carta la vita di Lila e Lenu’.
Succede tutto.
Il legame fra le due ragazze, da sempre basato sulla spasmodica e opportunistica ricerca di unico spazio in cui l’una fosse appendice egoistica dell’altra, continua con la stessa intensa indifferenza.
Due strade opposte, due corpi opposti, due coraggi.
E…un salto divino: dal dialetto napoletano che qui è usato per fotografare il degrado e la condizione animale al linguaggio diaristico dell’insicura Lenu’, fatto di parole melodiosissime combinate insieme in modo unico e sublime.
Penserò ancora ed ancora a come sia raro rappresentare così l’umanità, costretta in rapporti bugiardi e incapace di luce.
Do 10 e lode.