Gent.ma Mariacristina
sono colpita dallo scompiglio che sta portando questo improvviso non fare niente. Eppure fino a qualche settimana fa il niente da fare sembrava inarrivabile. E adesso? Eccoci qua, smarriti. Il bisogno di programmare qualsiasi cosa, avere i minuti contati, incastrare lavoro palestra bambini casa spesa mamma era quello che ci faceva stare su. Adesso siamo come biciclette senza cavalletto, incapaci di stare su da sole. La prima cosa che abbiamo fatto è stata disdire le prenotazioni delle vacanze. DISDIRE LE PRENOTAZIONI DELLE VACANZE? Significa che avevamo già pre-visto quando le avremmo fatte. Che avevamo pre-sentito che quel posto ci sarebbe andato bene. Adesso non ci è più dato di programmare prenotare prevedere presentire. Siamo obbligati a vivere giorno per giorno, noi, con la nostra agenda compilata fino a pasqua 2021. Che ne faremo dei nostri programmi?
In attesa di tempi migliori, La ringrazio per avermi dedicato qualche minuto del suo tempo
Cordialmente
Maria
Gentile Maria,
hai ragione proprio di scompiglio si tratta, tutto incerto, tutto day by day, senza garanzie, proprio a noi succede, abituati alla programmazione per ogni momento, per organizzarci la vita al meglio, tra le mille incombenze che ci richiede la giornata, il lavoro, la famiglia.
Il nulla, l’ozio forzato, la noia e la mancanza di libertà, sapendo che molti colleghi, stremati: medici, infermieri, volontari, sono là al fronte, in Ospedale a lottare per garantire la vita.
Quante volte abbiamo urlato la nostra stanchezza, il desiderio irraggiungibile del non far nulla ed ora ci dà addirittura fastidio questa immobilità silenziosa, ci deprime il non sapere quanto durerà e soprattutto quando finirà.
Ci sentiamo prigionieri, ovviamente coscienti che è l’unica e sensata cosa da fare,
pur sempre limitati nella libertà.
Non ci è dato, per ora, fare programmi, è una situazione del tutto nuova, i ragazzi a casa davanti a qualche compito o alla Play o al Pc, i nonni spaventati e piantati davanti ai TG mentre riferiscono con esattezza disperata il numero delle vittime del giorno prima.
Proviamo a non pensare a noi stessi, ma alle famiglie che hanno perso qualcuno per questo maledetto Covid, pensiamo che l’unico modo per sopravvivere senza paura e senza disperazione è dedicare ogni giorno un pensiero a chi soffre molto più di noi perché sta in una corsia d’ospedale o chi è a casa senza poter vedere e consolare chi della famiglia o degli amici è ricoverato.
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MARIACRISTINA PASELLI – Collabora con Dol’s Magazine fin dall’apertura della testata, specializzata in Scienze d’Azienda, Psicologia del Lavoro e delle Risorse Umane, si occupa da molti anni di Alta Formazione all’Eccellenza, Aggiornamento e Preparazione di Manager ed Imprenditori alla Professionalità e all’ Evoluzione Valoriale accrescendo le Aziende nel Management, nella Gestione organizzativa, nel Coaching operativo, nella Leadership personale e nel Marketing strategico. Ha scritto numerosi libri ed articoli dedicati al genere femminile ed alle problematiche di coppia.