Il nemico invisibile
di Max Bonfanti
Corona virus, termine ormai entrato in ogni casa e in ogni mente e per fortuna non in ogni corpo, tutti si sono fatti prendere o si stanno facendo prendere dalla paura di contrarre il virus che può provocare una polmonite doppia interstiziale, a volte letale. Radio e televisioni continuano ad aggiornare i bollettini di morti e contagiati. Il panico, favorito dalle notizie allarmanti dei mass media aumenta con valori esponenziali. Sembra di essere immersi in un film di fantascienza durante le prove generali di una guerra batteriologica, la terza guerra mondiale. La realtà ripropone quanto visto in certi film catastrofici: città circondate dalle forze dell’ordine, altoparlanti che in continuazione invitano a non uscire di casa fatta eccezione per situazioni di necessità. Lunghe code davanti ai supermercati, gente che si affanna agli scaffali prima che vengano svuotati. Tutti gli altri negozi chiusi. Crollo delle borse di tutto il mondo. Più il nemico è piccolo e più è pericoloso perché invisibile e i virus son talmente minuscoli (milionesimi di millimetro) che per vederli è necessario il microscopio elettronico. Alcuni temono che tutto ciò possa portare ad uno stravolgimento delle relazioni interpersonali, ma lo spirito di adattamento dell’uomo è così grande da affrontare con successo qualunque avversità e di crisi superate ben peggiori di questa la storia ne è ricchissima: guerre, peste, colera, febbre gialla, tutti avvenimenti che hanno causato milioni di vittime non sono riusciti a vincere: l’uomo esiste ancora e si relaziona con gli altri pur con tutti i suoi pregi e difetti di sempre.
Qualcuno senz’altro trarrà vantaggio anche da questa situazione come lo è stato nei periodi bellici e più bui. Chi? Penso che sia sufficiente guardarsi indietro per trovare la risposta, comunque la speranza è che sia davvero come nei film dove quando tutto sembra perduto, inaspettata, arriva la notizia che s’è trovato il rimedio e si sta lentamente ritornando alla normalità.
Autore :
Max Bonfanti, filosofo analista, dopo il liceo studia Medicina, Psicologia e si laurea in Filosofia all’università Statale di Milano. È studioso delle dinamiche psicologiche del pianto come comunicazione inter ed intra personale nelle sue varie forme ed espressioni da cui è nato un saggio, unico nel suo genere, ancora inedito. L’incontro con Maria Giovanna Farina crea il connubio culturale e umano per la nascita di Heuristic Institution, luogo di sperimentazione filosofica dove crea il T.F.A.R., trattamento fenomenologico delle aree relazionali, un metodo di cura da applicare alla pratica filosofica. Ha scritto numerosi articoli, ha pubblicato un saggio sul tradimento e un romanzo sulle relazioni. Collabora dalla sua fondazione con la rivista L’accento di Socrat