Cara Mariacristina le vorrei porre questa domanda:
Quanto il livello di stress è aumentato dalla solitudine e dalla paura di ammalarsi e quanto invece gioverebbe una condivisione di spazi e di umanità, sempre con i dovuti accorgimenti del caso, in una situazione come quella che stiamo vivendo?
Cara Patrizia
Che il livello di stress sia per il timore della malattia sia per quello degli scenari futuri sia altissimo, è dato certo. A ciò si aggiunga che la popolazione italiana è tra le più anziane del mondo e che a causa del comportamento non sempre corretto di parte di cittadini non bene informati sulla gravità del contagio, ieri abbiamo raggiunto un numero di decessi maggiore della Cina.
Questi provvedimenti necessari a debellare la pandemia fanno sì che le persone debbano restare chiuse in casa.
Se in casa c’è una famiglia, dei figli, una compagna, un marito, la cosa può diventare meno dolorosa, è un modo per stare insieme, per parlare, sentirsi uniti, farsi forza a vicenda. Se poi c’è un giardino, uno spazio aperto in cui prendere sole e aria, ci si sente meno prigionieri, se invece si vive in un condominio con solo piccoli balconi a disposizione, la situazione è più difficile da sopportare.
Il vero problema è per gli anziani o per le persone sole che non possono scambiare la chiacchiera coi vicini o fare la passeggiatina per incontrare gli amici o andare in qualche Circolo, per consentirsi una minima vita sociale, necessaria a farli sentire vivi e utili.
Il nostro paese è un paese ricco di single e di anziani over ottanta, la penisola è uno dei Paesi più vecchi al mondo: 173,1 persone con 65 anni e oltre per ogni cento persone con meno di 15 anni, censimento del 1 gennaio 2019.
Per queste persone tanto bisognose di conforto ci dobbiamo preoccupare, quando possiamo, dobbiamo aiutarci, aiutare chi è solo.
Quello che tu proponi Patrizia è molto sensato, piccoli gruppi di persone di vicinato che comunicano e si fanno forza insieme, ma ora non si può, il livello di pericolosità da contagio è elevato e la curva di crescita sale ad ogni ora.
Preoccupiamoci del dopo pandemia, ci saranno molti cambiamenti, situazioni a cui non siamo abituati, controlli personali importanti.
Il MIT E l’IMPERIAL COLLEGE con illustri ricercatori ci dicono che in futuro dovremo cambiare radicalmente il modo di lavorare, di praticare sport, la nostra socialità, lo shopping, la salute, si parla di quarantene intermittenti fino all’arrivo di un vaccino.
Ma intanto teniamo d’occhio chi vive vicino a noi, nella nostra cerchia di conoscenti, ci potrebbe essere chi ha bisogno di una parola o di qualcosa di più concreto, come per esempio che gli si faccia la spesa.
Buona vita Patrizia.
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MARIACRISTINA PASELLI – Collabora con Dol’s Magazine fin dall’apertura della testata, specializzata in Scienze d’Azienda, Psicologia del Lavoro e delle Risorse Umane, si occupa da molti anni di Alta Formazione all’Eccellenza, Aggiornamento e Preparazione di Manager ed Imprenditori alla Professionalità e all’ Evoluzione Valoriale accrescendo le Aziende nel Management, nella Gestione organizzativa, nel Coaching operativo, nella Leadership personale e nel Marketing strategico. Ha scritto numerosi libri ed articoli dedicati al genere femminile ed alle problematiche di coppia.