Cara Susanna,
questo periodo di forzata clausura mi sta anche aiutando a capire quali sono i veri amici e chi invece mi é amico solo di nome. Ci sono persone per le quali avrei messo la mano sul fuoco e che invece, ora che non hanno più quei loro impegni di cui parlavano sempre in passato e che forse adducevano come scusa, al posto di dedicare più tempo alla nostra amicizia si sono chiuse e non si fanno più sentire. Altre che invece mi erano più indifferenti mi chiedono spesso come sto e le sento molto più vicine. Può essere quindi che anche questa sia una pulizia che sta facendo questo terribile Covid nelle nostre vite?
Serena
Cara Serena,
sento più persone lamentarsi come te, deluse dal comportamento di amiche che sono sparite in questo periodo così difficile per tutti, quindi quello che mi scrivi non mi risulta estraneo. Ma in realtà con questa tua domanda hai toccato una serie di punti nevralgici di questo momento di sicuro passaggio.
Il primo, e quello su cui ti consiglio di meditare prima di lanciarti in giudizi affrettati, é che ognuno di noi vive a suo modo le sue emozioni. C’é chi in un momento di sofferenza ha bisogno di comunicare immediatamente con chi ama e c’é chi invece ha bisogno di restare in solitudine e in silenzio per poter capire che senso abbia tutto questo. C’é chi si chiude perché ha paura e tutto quello che vede e percepisce “fuori di sé” é vissuto come una minaccia, c’é chi invece cerca nel “fuori di sé” la salvezza.
Ciascuno di noi é a un punto della sua crescita, a una tappa del percorso nella sua vita, abbiamo vibrazioni differenti , compiti differenti anche se tra di noi ci vogliamo bene e questa differenza non toglie niente al valore e alla intensità della nostra amicizia. Ognuno di noi é un mondo infinito di sfumature che s’intrecciano, spesso contraddicendosi e accavallandosi ed é proprio questo che ci dona l’amicizia, l’incondizionata reciproca accoglienza di ogni aspetto dell’altro. Senza nessuna attesa, senza pretendere nulla. Nessuno può limitare l’espansione di sé per diventare panacea alla vita di un altro, nemmeno l’amico più caro che ha il diritto di essere totalmente se stesso, sempre, anche di essere diverso da come ci aspettiamo che sia. E noi, se gli vogliamo bene, abbiamo il dovere di onorare ogni sua trasformazione. Altrimenti perché mai parlare di empatia?
L’empatia non é un semplice accostarsi l’uno all’altro per condurre insieme un tragitto della nostra vita ma é qualcosa di molto più profondo, é un “en” che significa “dentro” accostato a un “pathos” che significa “sofferenza” o, meglio ancora “sentimento”. Io sono molto empatica e questa empatia mi ha fatto spesso soffrire negli anni. Chiedendomi nel tempo cosa fosse quel mio catapultarmi nell’animo di chi mi sta di fronte, quel respirare ogni sfumatura del suo sentire come fossero le mie, ho trovato tante risposte che forse possono aiutarti a capire come stai vivendo questo periodo dal punto di vista delle relazioni. Una di queste é il paragone che spesso viene fatto tra l’Empatia e il termine tedesco Einfuhlung che in origine faceva riferimento al processo che avviene quando si é di fronte a qualcosa di bello.
Amicizia é empatia, é quell’improvviso sentirsi catapultata nel mondo interiore di chi ci é accanto, quella improvvisa intuizione di quanto sta avvenendo ai suoi livelli interiori più profondi, il percepire quello che realmente prova, anche se esternamente cerca di mandare segnali del tutto diversi. Ma empatia é anche quel contatto emotivo diretto che regala sintonia e capacità di e accogliere il punto di vista dell’altro, anche se é diverso dal proprio. Perché empatia é Non Giudizio e spontaneità di condivisione e, proprio per questo, porta con sé il dono della reciproca trasformazione.
Tu dici che persone che credevi amiche sono sparite o, comunque, si sono chiuse in se stesse. Ma l’amicizia é qualcosa di sacro, un legame che sopravvive nel tempo anche se a distanza nello spazio. Hai presente il Teorema di Bell, quel fisico che ha studiato la non-località e ha scoperto che due particelle che vengono separate mantengono un legame che va oltre la velocità della luce e, a qualunque distanza si trovino, dimostrano di essere unite? Le due particelle accoppiate, una volta separate, continuano a ricevere immediatamente informazioni l’una dall’altra. Tutto nell’Universo é in comunicazione istantanea, al di là dello Spazio e del Tempo. La nostra mente non-locale é perfettamente in grado di ricevere e comunicare a distanza. Amicizia é rendersene conto
E allora non temere, Serena, se i tuoi amici lo sono davvero continuano a esserci anche se si sono chiusi e ritorneranno a dimostrarti il loro amore quando avranno capito che senso ha per loro questa strano periodo che stiamo vivendo nostro malgrado. Per ora continua a dimostrarglielo tu, a modo tuo: se l’amicizia é profonda il messaggio arriva comunque..