Giovanna Testa Medico, Ginecologa. La telemedicina e 3 figli di ritorno dagli States
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Da quanto tempo sei in casa?
Dal 6 Marzo, con una sola uscita il 13 Marzo, per recuperare i figli in aeroporto che tornavano dagli USA
Come hai distribuito le tue giornate? telelavori?
Si ho attivato subito il telelavoro. Da Gennaio, dopo il mio ultimo viaggio in USA, stavo lavorando ad un progetto di Telemedicina. Già da tempo la praticavo con tutte le mie pazienti che, per motivi di lavoro o di studio, vivono all’estero.
Negli Stati Uniti molti ospedali, per ridurre e meglio distribuire il carico di lavoro nei pronti soccorsi, hanno attivato la videoconsulenza. Ancora più utile e attuale si è dimostrato in questo momento di emergenza. Poter programmare e dedicare del tempo adeguato alle mie pazienti, mi permette di ascoltarle ed aiutarle nel modo più opportuno. Rinviando, a quando sarà permesso, di vederle di persona, garantendolo ora solo per le pazienti in gravidanza e per le emergenze ginecologiche.
Cosa fai con i tuoi figli?
Ho 3 figli maschi che studiano negli Stati Uniti. Era tanto tempo che, a parte i 15 giorni d’estate, non trascorrevamo così tante ore e giorni insieme, sempre a stretto contatto. A loro cerco di lasciare spazio e non dare troppe imposizioni, rispettando i loro tempi e le loro esigenze. Con il grande che ama cucinare, mi diletto in cucina a fare io l’aiuto-chef. Con il secondo, di poche parole ma serio ed equilibrato, sportivo e collaborante, mi rilasso. Con il più piccolo curioso e interessato al mondo, mi diverto a confrontarmi su varie tematiche.
Cosa hai privilegiato di fare nel tempo che ti resta libero? Leggere, cucinare, studiare , ascoltare musica, vedere film..o altro?
In realtà mi resta veramente poco tempo libero, tra la sistemazione della casa, la Telemedicina, i ragazzi, il marito…quando posso mi diletto a fare qualche torta in più, a leggere e a seguire webinar per aggiornamenti, a fare due chiacchiere in videochat con le amiche.
La solitudine ti stressa?
Ho scoperto che stare in casa non mi stressa, anzi, non mi dispiace. Certo posso dire che la tecnologia in questi momenti è di estremo aiuto. Penso in passato quando non c’era internet, FB, IG, Whattsapp, Twitter etc, la solitudine sarà stata in assoluto più stressante e pesante.Come riesci a superarla? Con la tecnologia e la compagnia della famiglia e degli amici a distanza.
Le mascherine ti danno la sensazione di proteggere te o gli altri?
Le mascherine sono sicuramente, se adeguatamente usate, un mezzo per proteggere se stessi e gli altri. Certo noi occidentali non abbiamo la cultura di usarle se non in situazioni particolari. Io naturalmente nella mia professione di medico sono abituata ad usarle, quando necessarie. Ora è arrivato il momento, dobbiamo abituarci ad usarle, sempre e tutti.
Cosa ti manca di più in questa situazione di emergenza e restrizione di spostamento?
In questo momento la cosa che in assoluto mi manca di più è non poter viaggiare!
Qual’è la prima cosa che farai appena finita l’emergenza?
Sono tante le cose che dovrei fare alla fine di questa emergenza ma la priorità sarà andare a trovare mia mamma e riprendere a visitare, in presenza, le mie pazienti.