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Roberta Manfredini – Psicoterapeuta, Sessuologa Clinica e Criminologa – Costruttrice di metafore per incalliti viaggiatori- In questi giorni si sente come le onde del mare che, nella loro ostinata femminilità, non si arrendono …
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Da quanto tempo sei a casa ?
Sono in parte a casa dal 11 marzo quando con Decreto in Lombardia prima e su tutto il territorio nazionale poi è stato vietato lo spostamento delle persone e la chiusura della maggior parte delle attività lavorative . Vivo a Pavia e lavoro prevalentemente negli Studi che ho a Pavia e a Milano; a volte per motivi di lavoro, quali docente universitarie, corsi di formazione o consulenze istituzionali, mi sposto in altre città dove vi soggiorno per brevi periodi. Essendo una professionista in area sanitaria, in questo particolare periodo, ho potuto programmare l’attività di presenza in Studio ai casi urgenti o complessi dal punto di vista psichico favorendo e promuovendo l’attività professionale da remoto. Attraverso la tecnologia, in questa fase specifica, è sicuramente il modo con la quale poter essere connessi con il mondo quindi sia lo Studio che la casa , con l’utilizzo di smartphone e computer, sono ora diventati i luoghi con cui interloquire con l’esterno che a molti in questo periodo è stato precluso. Confesso che anche per me e la mia famiglia, come credo per tutti, questa modalità tanto attesa in molte realtà lavorative e istituzionali da tempo è sembrata quasi una rivoluzione, seppur favorita dagli eventi, che ha permesso di dare continuità alle nostre relazione, sia amicali sia professionali , permettendoci di continuare a stare in contatto con gli altri e con il mondo.
Come hai distribuito le tue giornate ? Telelavori ?
Essendo per una buona parte del tempo a casa insieme ai miei cari ho integrato al mio ruolo familiare e professionale l’identità del “Metronomo” affinché possano essere rispettati i tempi e gli spazi individuali di tutti. Tutti noi abbiamo favorito questa condizione mantenendo un clima familiare costruttivo e propositivo al riguardo nel rispetto della libertà e della privacy di ognuno. Le discussioni e il confronto quotidiano, che ritengo siano uno stimolo, hanno assunto una dimensione integrata nella convivenza al punto da “creare” una piacevole “sit-com” familiare fonte di sorrisi e buonumore. Sulla mia scrivania ho creato la postazione con cui lavoro da remoto. La mia agenda è rimasta piena di impegni in quanto la tutela della salute psichica delle persone è un elemento prioritario del mio lavoro per la tutela della salute individuale e collettiva. Oltre agli utenti mi confronto nel quotidiano con colleghi per raccogliere dati e valutare approcci e linee guida che possano integrare gli interventi necessari da fornire quotidianamente alle persone che ci contattano in situazioni di disagio, paura o condizioni umorali disfunzionali quali ansia, stress e depressione. Come molti colleghi promuovo in aule virtuali webinar informativi e formativi per poter gestire questa complessa situazione che ha coinvolto anche la nostra comunità professionale.
Cosa hai privilegiato di fare nel tempo che ti resta libero? Leggere, cucinare, studiare, ascoltare musica, vedere film o altro?
Tutti in famiglia abbiamo un hobby o qualcosa che ci appassiona e dedicarci a queste attività ci permette di essere positivi rispetto al futuro; nel mio tempo libero pratico, ormai da anni, yoga; leggo moltissimo ogni giorno sia libri che quotidiani, ascolto musica e mi occupo delle mie adorate piante collocate sul terrazzo; naturalmente mantengo i contatti amicali e professionali con videochiamate quotidiane; spesso alla sera tutti insieme guardiamo film o serie tv preparandoci popcorn e mettendoci sul divano per rilassarci e condividere le emozioni della giornata. Con le figlie condivido anche i loro momenti di studio e relax chiacchierando e divertendomi con la loro passione per la tecnologia e la musica. Una delle figlie è un’emergente Youtuber e scopro con lei anche questo lato divertente del Web.
La solitudine ti stressa? Come riesci a superarla?
Ho la fortuna di vivere in un appartamento abbastanza grande con terrazzo, immerso in un’area verde della città. Insieme a me vivono mio marito, le mie due figlie, Lucrezia e Maddalena, e Muller un piccolo Yorkshire di cinque anni. Grazie a questa “affollata” condizione non soffro quindi di solitudine. Comunque, per me la solitudine, in alcuni momenti, è da sempre un’opportunità per stare in piacevole compagnia.
Le mascherine di danno la sensazione di proteggere te o gli altri?
Indosso le mascherine ogni volta che esco all’esterno a tutela mia e delle persone che incontro; la ritengo una condizione utile e necessaria in questa fase e quindi mi adeguo senza problemi. Naturalmente in Studio adotto i DPI necessari affinchè possa lavorare “in sicurezza”.
Cosa ti manca di più in questa situazione di emergenza e restrizione di spostamento?
Sicuramente la possibilità di muovermi in totale libertà. Adoro viaggiare e vedere posti nuovi. Sono stata in molti località nel mondo, sia per motivi di lavoro che per piacere personale. Questo è per me una fonte di grande curiosità e di arricchimento continuo ed è tra le cose che più mi mancano. Progetto comunque nuove mete da visitare e grazie alle tecnologie posso creare itinerari interessanti, per ora solo virtuali, augurandomi di poterli poi concretizzare. Curiosando sul web scopro ogni giorno posti nuovi che mi piacerebbe conoscere nelle loro tradizioni e culture.
Qual è la prima cosa che farai quando sarà finita l’emergenza ?
Sono tante le cose che vorrei fare: sicuramente la prima cosa sarà un aperitivo con vista mare di fronte a uno dei tanti panorami spettacolari che la nostra Italia offre generosamente. In questi posti coltivo da sempre le mie passioni per eccellenza : il buon cibo, l’ottimo vino e soprattutto la spensierata compagnia dei miei affetti più cari: famiglia e amici.
Vi confesso che, in misura maggiore in questo periodo, mi sento come le onde del mare che, nella loro ostinata femminilità, non si arrendono …