Siamo tutti persone e con il patrimonio completo del nostro essere ci relazioniamo agli altri, entriamo in dialogo mediante la nostra interezza costituita da parti capaci di formare una unità
Il termine persona secondo la Treccani ha il seguente significato: Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Siamo tutti persone e questo indica già la parità, quando si entra in dialogo si è persone al di là del genere, un termine questo molto in uso negli ultimi decenni. Ma cos’è il genere? Domanda che ci conduce in un luogo complesso, si nasce maschi o femmine e poi si può incontrare una complessità legata alla mancata sincronia tra genere, identità di genere e sessuale. Una definizione sintetica che non dice tutto del termine, ma in questo contesto possiamo fermarci qui. Ma noi che vogliamo dialogare a chi ci rapportiamo se non ad una persona? La persona è un sistema, un insieme di caratteristiche psicologiche, di organi vivi, di modi di pensare, di differenti filosofie. Siamo un sistema in cui le parti vivono in sintonia tra loro e allo stesso tempo rispettano una gerarchia di priorità. Facciamo un esempio un po’ ironico. Il fegato non si sognerebbe mai di prendere il posto del cuore o del cervello, organo questo ultimo capace di tenere insieme tutto il sistema.
Il cervello rende possibile una mente, un rapporto che ha dato molto da pensare e da dibattere alla filosofia stessa, per Renè Descartes nel XVII sec. mente e corpo sono due realtà ontologicamente separate che si incontrano in un punto ossia nella ghiandola pineale. Per la concezione filosofica contemporanea il cosiddetto mind-body-problem, il rapporto problematico tra mente e corpo, fa riflettere anche sul fatto che il cervello è l’unico organo corporeo che rende possibile qualcosa di immateriale come il pensiero. Ecco la complessità della persona emergere nella sua totalità: siamo corpo, siamo mente e spiritualità intesa come possibilità di andare oltre noi stessi nel luogo dell’imperscrutabile.
Siamo dunque persone e con il patrimonio completo del nostro essere ci relazioniamo agli altri, entriamo in dialogo mediante la nostra interezza costituita da parti capaci di formare una unità. Non potremmo mai dialogare come genere femminile o maschile o come orientamento sessuale… Noi entriamo in dialogo con tutte le nostre categorie. Categorie, un termine che esprime aspetti presenti in ognuno; ad esempio il materno, il femminile oltre al maschile e al paterno vivono in noi al di là del genere, le categorie si formano anche grazie all’interazione sociale e alle esperienze relazionali. Ciò significa qualcosa di strano? No, questa è la parità intrinseca negli esseri umani, la parità che vive da sempre dentro di noi, una parità troppo spesso dimenticata.