STAND UP è un progetto che ci fornisce degli strumenti di reazione quando assistiamo o subiamo delle molestie sessuali nei luoghi pubblici, per strada, su un autobus, in un pub, in palestra. Tutti noi sappiamo di cosa stiamo parlando, la maggior parte delle donne e delle ragazze in particolare, ma non solo, si pensi alle persone omosessuali o alle persone trans. Intervistiamo Cristina Obber una delle fautrici del progetto
Rivolto a tutti, perchè tutti possiamo essere testimoni delle molestie e voler fare qualcosa di alternativo al girarci dall’altra parte; spesso vorremmo intervenire ma abbiamo paura di metterci nei guai o di peggiorare la situazione. Il progetto ci aiuta proprio a poter mettere a fuoco con prontezza la situazione che abbiamo di fronte e capire se e in quale modo sia meglio intervenire.
Nasce in America, grazie alla onlus Hollaback! con l’obiettivo di diffondersi in tutto il mondo.
In Italia arriva quest’anno grazie a L’oreal Paris che finanzia il progetto, al Corriere della Sera che ne è media partner e all’associazione Alice Onlus, di cui è presidente la psicoterapeuta Stefania Andreoli che con Cristina Obber coordina la formazione nei webinar.
In cosa consiste la formazione?
Consiste in un incontro on line di un’ora in cui con una modalità interattiva si esaminano alcune situazioni pratiche e ci si confronta sulle possibilità di reazione e di intervento, acquisendo una sorta di cassetta degli attrezzi per agire con efficacia e in sicurezza quando siamo testimoni di una molestia.
Si individuano anche delle possibilità di reazione quando si subisce una molestia, poichè spesso ci troviamo impreparate e non sappiamo reagire come vorremmo.
Sempre mantenendo al centro la necessità di non peggiorare la situazione, il progetto fornisce strumenti di empowerment che ci saranno utili in tante situazioni che potremo trovarci ad affrontare nel corso della vita.
Come è la risposta in Italia?
Siamo appena partiti e già l’attenzione è molto alta, sia da parte di singoli cittadini e cittadine, sia da parte di istituzioni e aziende che hanno prenotato dei webinar per i dipendenti, durante l’orario di lavoro, per dare un segnale di impegno concreto verso una cultura del rispetto e della solidarietà reciproca.
L’adesione a Stand Up da parte del mondo del lavoro, delle istituzioni, di alcuni movimenti studenteschi e di tante e tanti universitari, è un segnale importante di quanto sia urgente una nuova alleanza tra soggetti diversi che si uniscono nell’obbiettivo di cambiare il paese, di dire Basta a cultura che discrimina e minimizza gli effetti della violenza, di tutte le forme di violenza.
Che cosa dovrebbe spingere una persona che non si occupa di questi temi ad iscriversi?
Stand Up rappresenta un’occasione per fare qualcosa, per fare la propria parte. Non serve occuparsi di violenza per sentirsi a disagio di fronte a un palpeggiamento su un tram.
Tutte e tutti noi vorremmo che queste cose non accadessero più e non accadessero nell’indifferenza generale.
Tutti e tutte vorremmo poter girare per le nostre città in tranquillità, non dover insegnare ai nostri figli e alle nostre figlie a difendersi dalle molestie.
Spesso amiche e amici che nella vita fanno tutt’altro mi dicono Ma io che cosa posso fare? oppure Mi sento impotente di fronte a quello che accade, che leggo.
Ecco, Stand Up permette, con un minimo sforzo, con un’ora del tuo tempo, di non dover più dire Non sapevo cosa fare. Se lo faremo in tanti, perchè l’obiettivo è di raggiungere anche in Italia migliaia di persone come sta accadendo in altri paesi nel mondo, potremo davvero rendere le nostre città dei luoghi più sicuri e rispettosi della dignità di tutti.