“La ragazza dei tulipani” andato in onda il 13 gennaio 2021 su su Rai2 in prima visione. Il film è ambientato nel Secolo d’Oro olandese quando i ”Tulipani” rendevano ricchi chi li possedeva ed ha sullo sfondo la mania per i tulipani che ha dominato i Paesi Bassi nel 600.
E’ un dramma in costume ambientato nei Paesi Bassi del 17esimo secolo adattando il romanzo omonimo della scrittrice britannica Deborah Moggach, che ha contribuito a scrivere la trasposizione cinematografica insieme Tom Stoppard, vincitore del premio Oscar per la sceneggiatura di Shakespeare in Love.
Ambientato nell’Amsterdam che nel 1636 era una città in pieno fermento. Per i Paesi Bassi il ‘600 è il Secolo d’Oro, un periodo di prosperità e sviluppo dei commerci, delle arti e della scienza. Ed i tulipani arrivati dalla Turchia erano diventati una preziosa merce di scambio.
Per rendere comunque immortale l’unione, in mancanza di un figlio, il mercante ingaggia un pittore di talento perché esegua il loro ritratto. La scelta ricade su Jan Van Loos (Dane DeHaan). Quello che Cornelis non può sapere è che questo incontro darà vita ad una relazione clandestina tra l’artista e Sophia. A conoscenza della loro storia c’è la cameriera di Sophia, Maria (Holliday Grainger), che scopre di aspettare un figlio dal ragazzo di cui è innamorata.
Il film è ambientato nell’anno in cui si raggiunse il picco di quella che è conosciuta come “tulipomania”, che causò quella che secondo alcuni fu la prima bolla speculativa della storia la cosiddetta ”Bolla dei Tulipani” che durò poche settimane. Ma l’attività diede origine a quelli che oggi si sarebberoo chiamati ”future” o ”derivati”
I primi tulipani furono importati nei Paesi Bassi nel 16esimo secolo dalla Turchia. Considerati un prodotto esotico, pian piano divennero uno status symbol e un bene di lusso. Così i prezzi dei bulbi più rari raggiunsero cifre molto elevate. Particolarmente apprezzati e ricercati erano i tulipani con i petali dalle imprevedibili striature, detti “tulipani rotti”.
Gli uomini d’affari cominciarono a investire sui tulipani grosse somme e i prezzi continuarono a salire. Anche se non coinvolse tutte le fasce della popolazione, in molti specularono sul mercato di questi fiori, traendone spesso grandi profitti. Finché nel 1637 alcuni mercanti non si tirarono indietro e i prezzi gonfiati non crollarono. Gli effetti dello scoppio di questa bolla speculativa non furono probabilmente drammatici come si è a lungo pensato.
Secondo la storica Anne Goldgar, che ha trattato l’argomento nel libro Tulipmania, intorno all’evento si sarebbe creato quasi un mito intorno a cui si concentravano le ansie per una società in rapida evoluzione e che avrebbero trasformato questa mania in una storia da cui trarre insegnamento.
A raccontare non è tanto la protagonista/eroina romantica ma la cameriera, quasi a richiamare una tradizione squisitamente classica (il servo di Plauto) ma anche a richiamare alla memoria l’incanto di film come Il filo nascosto dove a tessere la trama è proprio una cameriera.