Pubblichiamo una lettera arrivata a dol’s che condividiamo.
A via di rottamare si può essere rottamati
Una premessa è d’obbligo, non sto per fare un discorso politico nel significato di schieramento o partito, sinistra o destra poi sembrano parole desuete in un mondo dove non si capisce più cosa dice chi o che cosa. Sto parlano di diritti violati con un gesto inaccettabile: Matteo Renzi e l’annuncio delle dimissioni delle ministre Bonetti e Bellanova.
La prima cosa che mi sono detta ad alta voce è stata: “Non potevano dimettersi loro personalmente?” forse non capisco nulla di politica e di mosse strategiche, ma mi accorgo subito se si stanno colpendo al cuore diritti acquisiti faticosamente in millenni. Le donne non possono parlare da sole come nel Medio Evo e ancor prima quando l’agorà era loro interdetta? C’era forse più libertà 2500 a. C. quando Socrate parlava ai suoi uditori e discepoli e quando tornava a casa teneva in considerazione la giovane moglie Santippe senza fare discorsi per interposta persona.
Nel 2021 arriva il Matteo rottamatore disgregatore del PD che, non soddisfatto, vuole mettere pure il naso nei diritti delle donne. No, questo non posso accettarlo, lo dico soprattutto alle sue fedeli elettrici e a tutte le donne: guardate che ritornare ai roghi non ci vuole molto! Il percorso di crescita, di acquisizione dei diritti è lento, arduo e molto in salita mentre il ritorno al cupo Medioevo è veloce, soprattutto in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. La pandemia con tutto quello che si porta dietro è una coperta spessa per mascherare l’inaccettabile, siamo tutti concentrati sulla nostra salute: non abbiamo più la forza di far sentire la nostra voce? Spero di no, altrimenti è la fine.
Concludo con una battuta che nella sua ironia è molto seria. Se Renzi proprio non ce la fa a vivere senza rompere qualcosa, che gli si dia uno sfasciacarrozze. In realtà avrei un altro suggerimento, ma non è politically correct, e l’inglese ce l’ho messo apposta.