Ho avuto il piacere d’intervistare Francesco Carofiglio sul suo ultimo libro Poesie de tempo stretto, di recente da lui pubblicato.
Non saprei se definire Francesco architetto, disegnatore, attore o poeta perché in realtà utilizza tutti e quattro gli strumenti artistici magnificamente. Infatti lui stesso racconta di essere passato da una all’altro canale culturale naturalmente. Ogni strumento artistico è d’aiuto e arricchimento all’altro, riuscendo ad arrivare al completamento pieno del pensiero espresso.
Laureato in architettura all’Università di Firenze, durante gli anni di studio lavora come attore e illustratore. In quegli anni collabora con Giorgio Albertazzi, Come architetto progetta mostre, pinacoteche e spazi per lo spettacolo e la performance. Scrive opere per il teatro, sceneggiature per il cinema e la televisione.
Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, With or Without you (BUR-Rizzoli), seguito nel 2007 da Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli), una graphic novel scritta insieme al fratello Gianrico. Il successivo L’estate del cane nero (Marsilio 2008) – un romanzo di formazione ambientato nell’Italia del Sud – ha avuto numerose ristampe. Nel 2009, per Marsilio, ha scritto Ritorno nella valle degli angeli.. Con lo stesso editore sono stati pubblicati nel 2011 il romanzo Radiopirata . Per Rizzoli pubblica nel 2014 La casa nel Bosco, in collaborazione col fratello Gianrico. Dal 2013 pubblica Wok nel 2013, Voglio vivere una volta sola nel 2014, Una specie di felicità nel 2016 e Il Maestro nel 2017 (quattro edizioni nelle prime due settimane).
Francesco Carofiglio ha iniziato a fare l’attore a sedici anni, esordendo come protagonista di una fiaba di Alberto Manzi, presso una compagnia pugliese di TeatroRagazzi. Ha proseguito dopo la scuola e contemporaneamente agli studi universitari in svariate formazioni italiane, Contemporaneamente ha iniziato a maturare esperienze di regia e scenografia presso varie compagnie italiane.
È stato docente di tecniche dell’improvvisazione teatrale presso varie formazioni italiane e ha diretto per tre anni la Scuola del Teatro Universitario della Puglia.
Il suo impegno nel campo dell’illustrazione è partito molto presto. Ha lavorato per diverse case editrici (Laterza, Marsilio, Rizzoli, Einaudi) e per giornali e settimanali (La Repubblica, Il Corriere, etc). Contemporaneamente ha progettato e allestito mostre personali in cui all’illustrazione si univa la progettazione della performance. Tra queste una mostra allestimento dedicata a Pinocchio presso il Laboratorio Internazionale delle Figure e delle Parole a Collodi, preceduta da una personale di Tullio Pericoli e seguita da un’altra di Altan.
Per il cinema e la televisione ha scritto soggetti e sceneggiature, tra queste Il passato è una terra straniera, interpretato da Elio Germano e Michele Riondino e vincitore del “Gran premio della Giuria” come miglior film al Festival di Miami.
Nel suo libricino, come lui stesso lo definisce, disegni e poesie camminano insieme, per la prima volta, senza un legame apparente. E diventano piccole storie, di passaggio, raccontate con pochi tratti, con poche parole. Un volumetto da leggere e su cui pensare e meditare nel silenzio delle nostre stanze.
”Da bambino giocavo con i disegni. Lo facevo per ore, ogni giorno. Negli anni è diventata un’abitudine, necessaria, per tutti i giorni della mia vita. Poi sono venute le parole, le storie, i romanzi. E di nascosto le poesie.”