Ho parlato di lei un paio di anni fa in una intervista su Dol’s a proposito di Donne Eccellenti. Unica trainer italiana certificata da InnerLinks per la formazione di nuovi facilitatori per il Gioco della Trasformazione, una dei pochissimi trainer nel mondo, nove in tutto comprese le due ideatrici del gioco. E, ancora, Isabella Popani è diventata punto di riferimento importante per l’Italia nei rapporti con la Comunità di Findhorn. Traduttrice di Un corso in miracoli, ora lo insegna con l’autorizzazione della Foundation for A Course in Miracles e secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick.
La ho di nuovo intervistata per capire come stia affrontando questo periodo così particolare per tutto il mondo e, come e se, la sua attività possa averla aiutata.
*Con il Covid la tua vita é cambiata?
Non mi sono mai fermata ed il Covid ha ulteriormente movimentato la mia vita. Sin dal primo lockdown ho compreso quanto fosse importante rimanere centrati e portare più attenzione al lavoro interiore, così da non cadere nel clima di paura che troppo la fa da padrone in questo momento storico.
*E cosa hai proposto per te e per chi ti segue?
Ho pensato a cosa poter fare per portare un contributo nell’affrontare la situazione e vederla da una prospettiva più costruttiva. Ho infatti imparato che la vita è un’aula scolastica e tutto quello che accade ci offre un’occasione di apprendimento davvero unica.
Come facilitatrice e trainer del Gioco della Trasformazione, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata utilizzare il Gioco come strumento per iniziare a guardare le cose in un modo che fosse per noi di crescita. La primissima cosa che ho fatto è stata mettermi in contatto con alcuni facilitatori e condividere con loro quello che sentivo. Così abbiamo incominciato noi stessi a giocare con il Gioco e quanto emerso ha portato il risultato che abbiamo condiviso con una specifica newsletter a tutte le persone iscritte tramite il nostro sito
* Puoi condividerla anche con i lettori di Dol’s?
Certamente! Il fatto che ci si trovi di fronte ad una pandemia ha richiamato la nostra attenzione su una carta degli ostacoli che recita:
“Una crisi mondiale ha portato tutti i giocatori nella piu’ vicina casella della depressione”.
Quando questa carta si presenta all’interno del Gioco, tutti i giocatori si spostano nella casella della DEPRESSIONE e ricevono quattro lacrime, e questo rende più difficile il loro procedere in quanto la presenza di lacrime rallenta sempre il percorso. Questo avviene nel Gioco come nella vita.
*Avete agito tutti insieme?
Come gruppo di facilitatori abbiamo deciso di unirci, seppure non in presenza ma con i mezzi digitali a disposizione, per utilizzare il Gioco ed esplorare insieme questa via d’uscita. Abbiamo aperto il tabellone del Gioco ed abbiamo iniziato a giocare. Dopo diversi tentativi un facilitatore-giocatore è approdato sulla casella delle RISORSE ed ha estratto una carta:
“Salta in una qualsiasi casella del miracolo”
Il Miracolo immediatamente elimina le lacrime di tutti i giocatori, e questo è stato il primo passo importante del miracolo.
Poi ciascuno di noi si è sintonizzato con l’energia del Miracolo e di comune accordo sono state fatte queste scelte:1. guidare una meditazione appropriata alla situazione, 2. prendere due carte delle Risorse come aiuto e contributo a superare la situazione, 3. distribuire consapevolezze.
Qui c’é la meditazione che abbiamo registrato e messo a disposizione di chiunque tramite il nostro sito.
Per seguire l’audio clicca qui, altrimenti leggi sotto.
“Chiudi gli occhi e fai qualche respiro profondo e dolcemente, senza sforzo, lascia che il tuo respiro ti conduca dentro di te, in quella parte dove ha sede la tua saggezza interiore, quel luogo di amore dove tutto è pace…
Da quel luogo lascia affiorare alla tua mente un momento della tua vita in cui hai sperimentato l’energia di quello che consideri un miracolo per te e assapora proprio ora quella stessa energia portandola nel momento presente.
Se non hai mai fatto un’esperienza del genere, immagina semplicemente come ti sentiresti se si manifestasse proprio ora un miracolo nella tua vita e apriti alle sensazioni che porta con sé.
Permetti a quelle sensazioni di aprire il tuo cuore e visualizzalo come una coppa nella quale può riversarsi sempre più amore proveniente dallo Spirito.
Man mano che la tua coppa si riempie lascia che il contenuto di luce ed amore si espanda sempre più, riempiendo non solo il tuo corpo ma tutto il tuo essere…. E poi permetti a questo contenuto di luce ed amore di fluire sempre più ed espandersi tutto intorno a te: nella tua stanza, nelle persone che ti circondano e via via sempre più fino a coprire tutto il pianeta. Vedi, o immagina, questo fluido amorevole benedire tutto ciò che tocca così da essere di sostegno per coloro che in questo momento sono di servizio sul pianeta ed allo stesso tempo illuminare gli angoli più bui portando tutto ciò di cui c’è bisogno… sollievo, guarigione, serenità, pace…
Non fermare il flusso: non stai dando nulla di tuo… stai solo permettendo a te stesso di ricevere così tanta luce e amore da poterne diffondere in abbondanza senza mai restarne senza. Continua in questo modo per un po’, finché vedrai l’intero pianeta avvolto in un mantello di luce e di amore.
Resta ancora un po’ così, in silenzio… Poi, dolcemente, metti il pianeta stesso, con tutto il suo contenuto, nel tuo cuore e lascia che l’energia del Miracolo continui a lavorare per te, sostenuto dall’Angelo della Saggezza. Prenditi ancora un attimo per stare con te stesso e quando ti senti pronto fai qualche respiro profondo che ti riporti nel presente, in contatto con il tuo corpo, con la stanza in cui ti trovi… ancora un bel respiro e puoi aprire gli occhi”. Prenditi un momento ora per scrivere, se vuoi, le tue sensazioni e ricorda di tanto in tanto, durante la giornata, il pianeta avvolto nella luce dell’Amore dello Spirito.
*E dopo la meditazione?
Abbiamo preso due carte delle Risorse e le abbiamo lette insieme. La prima diceva
“Ti sei preso del tempo libero per permettere al tuo corpo fisico di riposare e rinnovarsi.
*E’ quello che abbiamo provato quasi tutti durante questo lockdown..
Di fatto, l’essere costretti – salvo casi di necessità – a restare in casa ci offre la possibilità di dedicarci anche a questo. Usiamo il tempo per mettere da parte almeno un po’ gli affanni delle cose da fare per rallentare e portare maggiore attenzione all’essere, in modo da rigenerarci nel corpo e nello spirito. Confidiamo che ognuno sia in grado di trovare il modo più congeniale per sé.
Ma questa newletter é una tantum o contatti periodicamente chi é iscritto al tuo sito?
Periodicamente. Ho dato inizio ad un processo fatto di tre passi, sempre utilizzando le carte del Gioco. Il primo passo consiste nel prendere una carta delle RISORSE che serva come suggerimento in merito a come possiamo contribuire positivamente nella nostra vita per noi e per gli altri. Col secondo passo guardiamo un OSTACOLO che indichi un limite, o un blocco, nell’esprimere quello che la carta delle risorse aveva suggerito, e infine col terzo ed ultimo passo una nuova carta delle RISORSE suggerisce come poter superare l’ostacolo.
Questo lavoro è continuo ed è una delle attività che svolgo personalmente e costantemente, settimana dopo settimana.
Hai continuato a dedicarti a Un corso in Miracoli?
Certamente, Nel frattempo ho continuato e continuo il lavoro con Un corso in miracoli. Giornalmente traduco i post della Foundation for A Course in Miracles che poi pubblico nel gruppo che gestisco su Facebook, ho fatto la traduzione di importanti articoli, fondamentali per comprendere il contenuto e gli insegnamenti del Corso, ho proseguito la revisione della traduzione del libro per la quale c’è ancora moltissimo lavoro da fare, e infine ho iniziato a tenere incontri su piattaforma ZOOM con cadenza quindicinale. Si tratta di incontri informali, ma che tuttavia non sono privi di contenuti e soprattutto rispondono a tante domande che gli studenti si pongono soprattutto in merito a come applicare praticamente nella vita quotidiana quanto il Corso cerca di insegnarci. Così traduco, studio e condivido…
* Non sei mai stata sola in questo tuo lavoro?
Già con la mia esperienza di Findhorn avevo imparato che la spiritualità è qualcosa di pratico e non ha senso per me fermarla all’aspetto di comprensione intellettuale o teorico. E così l’idea di trovarci in gruppo e sostenerci reciprocamente lungo il cammino si sta rivelando vincente.
* E a Findhorn non ci si più andata?
In questi ultimi due anni non sono riuscita a portare gruppi a Findhorn, attività che mi portava in Scozia annualmente, ma le condizioni non solo della Comunità ma anche delle restrizioni governative anglosassoni non lo hanno consentito e non so quando questi viaggi potranno riprendere.
Da qui lo stimolo costante a verificare cosa fosse possibile continuare proporre online e ancora una volta è il Gioco ad essere un importante protagonista. Oltre a sessioni individuali online, sono finalmente riuscita a trovare un modo soddisfacente – sia per me come facilitatore sia per i giocatori – a proporre seminari online. Ovviamente con una durata inferiore e con meno persone rispetto ai seminari intensivi di due giorni che proponevo residenziali in presenza. Il numero massimo di partecipanti è così di 3 persone (anziché 6) e la durata è di una giornata con precedenti incontri di preparazione, individuali e in gruppo.
Anche il mio lavoro come counselor procede online, e la distanza fisica non riduce la validità del lavoro.
*Cosa ti sta mancando più di tutto in questo periodo?’
Mi mancano gli abbracci e non vedo l’ora di poter ritrovare il piacere di darne e riceverne. Nel frattempo coltivo quell’attenzione interiore a non perdere il contatto con le persone solo perché lontane fisicamente. Non sono i chilometri di distanza a ridurre la vicinanza o il contatto quando impariamo che siamo sempre totalmente connessi gli uni agli altri.
* Una attività continua, la tua..
Ora sto pensando alla possibilità di proporre dei corsi online su argomenti di cui sento esserci bisogno, ma le giornate continuano ad essere di 24 ore e non sempre quelle diurne sono sufficienti a coprire le tante cose che vorrei realizzare. Mi rendo anche conto che con il passare degli anni anche io sono più “rallentata” ed ho bisogno di dosarmi per non togliermi anche il piacere di fare marmellate e raccogliere i frutti del mio giardino e dell’orto che mio marito continua a curare con tanta dedizione.