Questa pandemia da Covid-19 sta mettendo a nudo i problemi tra le generazioni che sono sempre esistiti ma che ora si stanno accentuando.
Secondo i dati Istat in Italia dal 1° gennaio 2019 gli over 65enni sono 13,8 milioni (rappresentano il 22,8% della popolazione totale), i giovani fino a 14 anni sono circa 8 milioni (13,2%), gli individui in età attiva sono 38,6 milioni (64%). Quindi la diversità generazionale che è sempre esistita si sta accentuando. Ed in periodo di Covid diventa esplosiva. I ricercatori sottolineano come la gran parte dei contagi avvenga in casa: i conviventi hanno un rischio sei volte maggiore di essere infettati rispetto agli altri contatti stretti. I più esposti sono i coniugi dei malati e gli anziani che vivono in famiglia con persone più giovani. Ma come è possibile tenere delle giovani membra ed un cervello in continua ebollizione, fermi a casa per quasi un anno?
Padri contro figli ? Si assiste a reazioni diverse, i più giovani che non vogliono portare il contagio in casa ed allora ne stanno lontani in modo accuditivo e anziani che lasciano spazio ai figli rinunciando anche ai loro scampoli di vita. Oppure un qualunquismo assoluto che porta a far crescere esponenzialmente i contagi.
Da poco la maggior parte dell’Italia ha aperto i cancelli e naturalmente giovani e meno giovani hanno lasciato gli spazi ristretti e sono usciti all’esterno chi con più, chi con meno protezioni. Da Milano a Roma, al Nord Est, da Torino alla Romagna, i quartieri della movida giovanile sono di nuovo affollatissimi, dopo il lungo silenzio del lockdown.
D’altra parte capisci anche quelli che hanno vent’anni e la loro voglia di vivere che ora trasborda.
Una generazione di adolescenti e giovani, lasciata a casa da scuole e università e luoghi di lavoro messa davanti a pc diventati ormai insopportabili, ha l’ansia di riprendersi la vità rubata E gli anziani genitori, conviventi, non possono far altro che chiedere loro di farsi un tampone frequentemente se sono sicuri di aver incontrato troppa gente.
Proprio durante questa emergenza, il pensiero e l’età che avanza si fa più presente. Basta avere 60 anni per essere considerato ”anziano” anche se questo termine era stato allontanato nel tempo credendo di essere un Peter Pan.
L’amicizia e la comprensione tra padri e figli sembra in molti casi scomparsa. A meno che gli adulti, non decidano di rimanere in un triste ma sicuro isolamento. Ma dopo una vita che faceva perno sulle forze giovani di figli e nipoti questo sarà possibile facilmente?
Aspettiamo che le vaccinazioni arrivino il prima possibile e per tutti, anziani e giovani perchè la vita torni alla normalità di un abbraccio e di un bacio.