Conosciamo Caterina Soffici, da molto tempo anche poi ne avevamo perso il contatto da quando nel 2010 si era trasferita in Inghilterra. Ma i mezzi della tecnologia sono potenti ed eccoci di nuovo a parlare con lei del suo nuovo libro, un romanzo stavolta. ‘‘Quello che possiedi”.
Giornalista e scrittrice, vive tra Londra e l’Italia. Scrive di cultura, attualità e varia umanità per Il Fatto Quotidiano, l’inserto culturale del Sole 24 Ore e Vanity Fair. Ha lavorato a lungo nei quotidiani, ha fatto il caporedattore per così tanti anni che alla fine ha capito di aver partecipato a troppe riunioni di redazione. Ha collaborato a programmi televisivi e radiofonici per Rai 2 e Radio3. Con Ma le donne no ha raccontato il maschilismo strisciante nell’Italia dove le veline diventano ministre e le madri perdono il lavoro. Nel 2010 si è trasferita a Londra, dove negli ultimi 2 anni sono sbarcati altri 90mila italiani, per un totale di mezzo milione.
E ha scoperto cosa significa veramente vivere in paese che sembra possedere tutto quello che a noi manca: serietà, organizzazione, buna educazione, apertura verso il mondo, tolleranza. Sarà poi vero? Il risultato è Italia Yes Italia No (Che cosa capisci del nostro paese quando vai a vivere a Londra).
Per Feltrinelli ha pubblicato anche Nessuno può fermarmi (2017). Crede nel potere delle parole di cambiare la vita e per questo collabora con il Ministry of Stories, il laboratorio di East London dove si insegna a bambini e ragazzi l’importanza della creatività, del racconto e della memoria. Collabora con “La Stampa
Nelle nostre quattro chiacchiere oltre a parlare del suo ultimo libro, abbiamo dialogato anche di Brexit, del giornalismo oggi ed infine della differenza tra scrivere per un giornale e scrivere libri.