Adottare un figlio è un atto d’amore come partorirlo, forse di più perché vai contro il desiderio di procreare per prenderti cura di un figlio già partorito da qualcuno che non conosci. È un prendersi cura della vita stessa.
Amata per caso di Stefano Zecchi, un romanzo, scritto quindi da un professore di filosofia un po’ di anni fa, sa magistralmente diluire nel racconto la riflessione filosofica. Amata per caso è la storia di Malini, una bambina indiana nata in uno sperduto villaggio in una poverissima famiglia e venduta dai genitori all’età di sette anni. La sua è una vicenda commuovente che mette in risalto la tragedia della povertà e insieme il tema dell’adozione, argomento su cui è importante riflettere al di là delle solite considerazioni. Stefano Zecchi, grazie ad una abilità di penetrazione psicologica e ad una profonda conoscenza dell’animo umano, riesce a mettere in contatto il lettore con il mondo interiore di una bambina che di colpo si trova insieme ad uno sconosciuto, un vagabondo che l’ha comprata per farla esibire insieme a lui come artista di strada.
Il viaggio verso la vera e propria adozione sarà lungo e, come una reale gestazione, comporterà un’attesa travagliata e dolorosa….finché ci sarà la svolta ed un altro percorso condurrà Malini a Milano verso una nuova vita. La piccola indiana dovrà attraversare molti lati sconosciuti del mondo degli adulti, colpevoli violatori di ogni diritto alla libertà di essere piccoli, che cinicamente usano i bambini come merce.
Un romanzo, come del resto non è difficile immaginare, che sa essere anche filosofia applicata alla storia di Malini e che ci fornisce delle motivazioni per prendere in considerazione l’idea di diventare genitori adottivi.
Possiamo chiederci: “È necessario partorire un bambino per sentirsi genitori? Il vero atto d’amore è tendere una mano a qualcuno in cerca d’amore e accudimento, o ri-cercare con spasmodica fissazione un bimbo che non riesce a nascere?”.
Il racconto, che si legge in un fiato, può fornirci il primo passo verso le risposte a questi interrogativi mettendo in risalto il significato originario dell’essere madre e padre: due persone che ti fanno crescere per essere libero di prendere al momento giusto la tua strada.
Un libro da leggere per nutrire la spiritualità e da suggerire come riflessione a chiunque desideri diventare genitore.