Irma Paulon, classe ’62. Originaria del Polesine, è artista eccentrica e versatile, dotata di un’inesauribile curiosità e voglia di conoscere i segreti della materia da lei approcciata. Ma i materiali utilizzati, sono talvolta quelli di recupero. E’ una grande sfida per un’artista.
Dall’inizio della sua attività pittorica, nel 2003, si è interessata alle tecniche e alle forme dell’arte applicata mediante l’utilizzo di legno, vetro, metallo, plexiglas, pietre dure, tessuti e pigmenti colorati. E’ proprio l’indagine sui materiali, talvolta anche poveri o di recupero, ad accendere il suo interesse e il desiderio di assemblarli modificandoli con uno stile personalissimo, seguendo gli insegnamenti dei grandi artigiani della sua terra.
Nel 2008 inizia la sperimentazione con installazioni polimateriche naturali da interni e, subito dopo, allestisce in parchi e giardini.
La Paulon parte dall’idea che ogni materiale contenga in sé una propria dignità e ricchezza estetica e che nei vari accostamenti, si possono creare forme di provocazione artistica.
Nel 2015 si trasferisce a Venezia e qui vi realizza importanti installazioni presso la Spezieria all’Ercole d’Oro, alla Libreria Acqua Alta, ai Giardini dell’Hotel Ca’ Nigra Lagoon Resort.
Nel 2017, viene scelta da Amorim Cork Italia con cui realizza l’opera ‘La Forza’. Dopo la sperimentazione con vetri di recupero, inizia lo studio di un materiale che la attira particolarmente, il sughero, che utilizzerà in seguito in buona parte delle sue opere.
Nel 2019 viene inserita nella pubblicazione del fotografo Renato Vettorato intitolata ‘Donne Serenissime – Volti e Storie del terzo millennio’, interamente declinata al femminile. Nel 2020, si confronta con i metalli pesanti quali il ferro e l’acciaio che divengono parte integrante dei suoi studi, affiancati alla corteccia da sughero, perle di vetro Murano, specchi e svariati materiali di recupero, cui l’artista conferisce la magia policromatica.
La sua parola del Cuore per il 2021, quale fondamentale precetto filosofico, è: Etica.
Perché e quando hai cominciato ad occuparti di scultura?
Il mio percorso nel mondo dell’arte è iniziato nel 2003 frutto di un’esigenza interiore, anno in cui ho realizzato la mia prima tela, l’incessante ricerca e sperimentazione, mi hanno portata a
cimentarmi in varie forme di arte applicata.
Indagini e sperimentazioni di materiali, talvolta anche poveri o di recupero, ad accendere il mio interesse e l’intrinseco desiderio di modificarli e assemblarli con uno mio stile personalissimo.
La natura è la mia principale fonte di ispirazione. Osservo con attenzione ciò che mi circonda, mi emoziono, elaboro e creo con i materiali che sento di più in quel momento, ai quali infondo
linfa vitale e una nuova dimensione espressiva.
Agli inizi del 2020, sono nate le installazioni definite “sculture post modern”, mi sono confrontata con i metalli pesanti quali il ferro e l’acciaio che sono divenuti parte integrante dei
miei studi, affiancati alla corteccia da sughero, perle di vetro di Murano, specchi e svariati materiali di recupero, cui conferisco la magia policromatica e nuova vita.
Perchè la scultura e non altre arti? Cosa vuol dire per te la scultura?
Amo creare i dipinti, ma amo creare soprattutto le installazioni, definite sculture “Post Modern”.
Perche sento di avere un legame più profondo mentre le creo. Ti riporto quello che ha scritto il Critico d’Arte Giancarlo Bonomo.
“distanti da una realtà oggettiva riconoscibile ma vicine ad una evidente dimensione animica,
dove ritroviamo una forte evocazione simbolica.”
Quali materiali adoperi?
Ferro, acciaio, rame, plexiglass, resine, corteccia di sughero, pigmenti, foglia oro, foglia
argento, pietre dure, tessuti, punte di corallo, frammenti di specchi, perle di vetro di Murano e
recuperi.
Mi puoi dire perchè li hai scelti?
Perchè nell’alchimia dei variegati accostamenti, si possono creare suggestioni straordinarie, simboli e forme particolari.
Che differenza c’è tra uno scultore ed una scultrice nell’ideare e creare un’opera?
Penso che conti molto la sensibilità e quanto uno voglia spingersi oltre i propri limiti.
Ma questo vale sia per il mondo femminile, che quello maschile.
Cosa vuol dire per te arte?
L’arte è una strada.
Oppure è la strada?
Posso dire che la mia vita senza arte è impensabile. La passione è il motore che mi muove. L’arte si è presa cura di me, permettendomi di attraversare porte presenti e invisibili.
L’arte mi spinge a cercare connessioni di senso e a creare legami. L’arte mi accompagna in strade sempre nuove, che percorro con la gioia nel cuore.
Viviamo in un’epoca densa, in cui gli eventi ci sorpassano, rapidi.
Non li possiamo controllare, ma quando accadono, l’artista è già lì.”
Un’ opera deve essere bella, piacere all’occhio o parlare al cuore?
Ogni opera deve nascere per cogliere e diffondere l’armonia dell’Universo, racchiusa nello spirito dei luoghi e del tempo. Un’opera deve invitarci ad aprire il nostro cuore, a lasciarci trasportare dalle emozioni.
L’ascolto delle sensazioni più recondite e la comprensione dell’io interiore genera conoscenza e armonia.
Le sculture prodotte sono sostenibili ed ecocompatibili?
Oltre all’Etica, ho un occhio attento per la “Sostenibilità Ambientale”, su tutto ciò che può essere recuperato e riportato a nuova vita.