La redazione di Dols ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse dopo la pubblicazione del “Messaggio in bottiglia” vale a dire l’intervista realizzata a Nunzia Bernardini e Angela Agnusdei in cui parlano e raccontano di Bona Sforza.
Allora riprendiamo l’argomento per lanciare una ipotesi di “rete” fra donne e per cercare di dare un seguito concreto al progetto culturale che viene proposto alla fine dell’intervista.
Le nostre due amiche, protagoniste dell’intervista, ritengono infatti che Bona Sforza abbia vissuto sempre da protagonista e mai da comparsa nella storia delle donne del 1500: Bona Sforza, quasi dimenticata per quattro secoli, ha meritato un’attenzione rinnovata in Polonia che ha contestualizzato la sua epoca e la forte influenza politica da lei esercitata, mentre manca quasi completamente, un recupero di memoria da parte Italiana.
Anche noi di Dols pensiamo che nel nostro Paese ed in Puglia in particolare, sia necessario rendere giustizia alla verità storica ed alla dignità del ruolo della Sforza: le sue doti di intelligenza, lungimiranza e capacità diplomatica ci sembrano attualissime e indiscutibili.
Pensiamo sia giusto e doveroso, rendere omaggio a Lei, duchessa di Bari e Regina di Polonia, con una attenzione rinnovata e contemporanea.
Come sostengono Nunzia Bernardini e Angela Agnusdei, il cinema internazionale ha dedicato molte attenzioni a diverse donne: da Cleopatra alla trilogia sulla Principessa Sissi, da Maria Antonietta di Francia alla regina Vittoria, da Elisabetta I alla sua omonima Elisabetta II, dalla principessa triste Diana Spencer, fino a Grace di Monaco e tante altre ancora e dunque far conoscere e valorizzare l’opera di governo di Bona Sforza può essere un obiettivo realizzabile.
La rete di donne a cui pensiamo dovrebbe servire a sostenere la realizzazione di una produzione cinematografica incentrata sulla biografia di Bona Sforza nel contesto storico del 1500 e per andare sul concreto loro mettono a disposizione una “dote” composta da una sceneggiatura realizzata a quattro mani grazie all’approfondita conoscenza della biografia della Sforza: si tratta di un testo che può rappresentare una buona base di partenza per “ragionare” sul progetto.
Nel momento in cui appare ancora lontana la possibilità di vedere una donna candidata alla Presidenza della Repubblica Italiana potrebbe essere utile sostenere un cambio di passo della mentalità collettiva anche attraverso una spinta ideale per far volare “in alto” questa idea.
Chi si propone come interessata alla rete per il sostegno del progetto che lascia intravedere anche intuibili ritorni per tutte le donne contemporanee? Chi vuole raccogliere il messaggio nella bottiglia e ragionare su di esso? L’attitudine a raccogliere le sfide “impossibili” da parte delle donne darà buoni frutti anche questa volta? Noi siamo convinte di sì ed allora apriamo le porte alle collaborazioni e….. alla “speranza”.
La redazione