Ogni anno è la stessa storia. Natale uguale regali? Tour de force in centro a saccheggiare i negozi di inutilità varie. Basta che piacciano a me e non al regalato.
Natale uguale inviti? Se invito la zia non posso invitare quel suo nipote che ci litigò. Se invito i cuginetti, poi ci tocca ascoltare le poesiole in piedi sulle sedie Kartell trasparenti. Me le rigano tutte con le loro scarpette di vernice che, ovviamente, le hanno permesso di tenere perché a casa di zia si può fare tutto.
Natale uguale mangiata pantagruelica? Se c’è mio fratello, ah non è Natale se non c’è il paté de foie gras, se c’è mia madre, ah non è Natale se non c’è la lingua salmistrata, se c’è suo fratello , mio zio, ah non è Natale se non c’è il torrone, e via mangiando.
Natale uguale presepe? Nessuno dei miei parenti ha voglia di riconoscere che sono buddista e che del presepe osservo la vastità del c4zz che me ne frega.
Però, per l’alto livello di empatia che mi ha contaminato fin dalla più tenera età (perché, da tenera bimba, nessuno si prese la briga di nutrirsi delle mie carni?), ho il dovere morale di accontentare tutti e tutte. Perciò, piaghette ai piedi per i regali. Perciò, mal di testa in tutto il corpo per compilazione ragionata e strategica degli inviti e della distribuzione dei posti al tavolo. Perciò, acquisto di morbide pantofoline in vernice che assurgano a medesima dignità delle scarpine natalizie. Pantofoline che mi costano come l’intera parure di sedie Kartell.
Perciò, prenotazione tattica da Peck, la gastronomia più chic e cara di Milano. Perciò, allestimento del presepe, ma con statuine destabilizzanti le certezze cattoliche, reperite qua e là durante l’anno. Va bene, il buddismo contempla l’apertura mentale. Ma non dev’essere necessariamente una frattura del cranio. Così come buddismo non fa rima con buonismo. È avere coraggio delle proprie azioni. Mi assumo la responsabilità di insinuare dubbi escatologici nelle menti dei parenti.
Siamo al 22 di dicembre. Ho fatto tutto tutto tutto? No. Mi manca la fragranza natalizia. Vapore Antisociale è un profumo del gruppo ambrato. Le note di testa sono Gelsomino, Zafferano e Mandarino; le note di cuore sono Rosa, Legno di Agar (Oud) e Rosmarino; le note di base sono Benzoino, Vaniglia e Sandalo. Sulla pagina internet sembra sapere di buono. Lo sarà se saprà davvero compiere la dichiarata funzione antisociale il giorno di natale. Stavolta con la n minuscola.