Che potete leggerlo in due modi:
Pensieri e considerazioni (secondo un punto di vista tradizionale)
O più sportivamente come quell’ “allenamento tosto” in vista del prossimo Natale. Da fare e rifare il più possibile.
di Selena Pellegrini
Dunque, io vivo a Londra, e l’anno scorso ho preso una bella batosta rispetto alle alte aspettative per il Natale.
Contavo i giorni per poter tornare a Roma abbracciare figli e famiglia e vivere quell’atmosfera un po’ ovattata e tutta italiana che fa al paio col profumo di brodo per i tortellini e di zucchero a velo sul pandoro.
Invece il Covid 19 e la paura dei vari governi aldiqua e aldilà della manica vanifico’ tutto. E non nascondo che in ordine mi sono prima arrabbiata poi ho pianto quando a raffica British airways e la fu Alitalia (neo Ita) mi mandarono notifiche di cancellazione voli.
È stato allora che ho inviato a Dario Flaccovio Editore la versione finale del mio libro: Mindset per le imprese del nuovo mondo.
Avrei voluto fare una serie di edizioni speciali tipo: per i governi del nuovo mondo e per le linee aeree del nuovo mondo. Ma abbiamo pensato che un manualetto fosse già abbastanza.
Ma cos’è il nuovo mondo? è questo, affetto dal Covid 19 (che il numero stesso definisce l’anno di comparsa) che dunque ormai non dovrebbe più palesarsi come un’emergenza ma come uno stato di fatto. Due anni di prove generali dovrebbero ormai chiamarsi “consuetudine” e far passare il segnale da allarme rosso a “stato quotidiano di attenzione”.
Eppure nonostante sia così, nonostante tutti sembra abbiamo una voglia pazzesca di vivere e quindi di questi tempi anche di vivere il Natale alla grande! ecco che non riusciamo proprio a rassegnarci che le cose possano andare meglio.
Come se stare dentro ai problemi in qualche modo ci desse la possibilità di sentirci più protagonisti del mondo.
Quindi va da se’ che il vaccino lo abbiamo auspicato per mesi e poi siamo stati capaci di demonizzarlo.
Vaccino contro Virus.
E in questo stato d’animo globale con toni amplificati all’italiana, si è inserita anche la polemica di inizio dicembre sollevata da una nota interna lanciata come un fuoco d artificio sulla neve fresca, della commissione europea che sembrava volesse bandire gli auguri di Buon Natale, e tutto il presepe appellato per nome.
Questa storia pare che almeno per quest’anno abbia offuscato quel noioso susseguirsi di post “anti Natale” che di solito ci ammorbano in questo periodo: Il Natale “non lo sopporto” è un po’ come “il compleanno non lo festeggio” o “odio la Nutella”, a patto poi di leccare di nascosto il barattolo quando nessuno ci può vedere.
A chi mi chiede cosa sia il Natale quest’anno per me rispondo:
Una gioia come sempre.
La casa addobbata, il poter pensare un po’ a tutti quelli vicini e lontani, la cena della vigilia e poi la tombola del 25.
E dita incrociate un biglietto londra roma.
Io il Natale non lo cambio.
Me lo porto così com’è nel nuovo mondo.
Poi dal 26 si accettano elenchi di buoni propositi a patto di realizzarli tutti.
Con un mindset nuovo.
Ovviamente.
Perché tutto è un po’ diverso.
E c è bisogno di cambiare le cose.
Di innovatori.
Di visionari.
Di strateghi.
Di networker.
Di menti aperte.
Di gentilezza.
Di tanta gentilezza e di una tonnellata di persone (si può dare un peso specifico alle persone?) disposte a cambiare le cose in meglio senza dire “tutto tornerà come prima” ma invece capaci di accettare che nulla sarà com’era.
Per fortuna.
O no?!
Selena pellegrini
founder di Egro’ the experiential grocery
il brand nato nella pandemia per essere disruptive