Le donne protagoniste della progettazione e della ripartenza italiana l’esperienza Recovi-ew
di Giuliana Cacciapuoti
Recovi-ew, acronimo di Restarting the economy after Covid 19 through the empowerment of the women, progetto che ha ricevuto un Grant dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e il patrocinio di W20, concepito in pieno lock-down, ha appena terminato il suo percorso attività con la presentazione pubblica del report finale nella splendida sede di Confitarma a Roma.
Il Team ideatore e organizzatore composto da Giuliana Cacciapuoti Martina Improta Raffaella Patimo Pierfrancesco Torrisi Rita Vignani, formato da professionalità selezionate da programmi di scambio del Dipartimento di Stato/USA, ha saputo coniugare pragmatismo e concretezza, creatività e innovazione, per dare vita a proposte volte a superare il gap che nel nostro paese esclude le donne, e candidarle a un ruolo da protagonista nella sfera pubblica, incentivando progettualità significative in campo economico lavorativo e sociale negli anni della crisi da Sars Cov-2.
Le donne sono state tra le più colpite dal confinamento, dai pericoli della pandemia, e hanno dovuto affrontare l’aumento esponenziale del carico di lavoro domestico, del lavoro sottopagato o non riconosciuto e addirittura il rischio di sovraesposizione alle violenze domestiche nel corso di questi ultimi anni.
Il gender gap e l’evidente asimmetria nel rapporto uomo donna e una scarsa presenza femminile in ruoli decisionali e apicali in Italia che si riverbera anche nell’immaginario e nell’uso del linguaggio spesso escludente se non discriminatorio, sono elementi da rimuovere e superare per cambiare rotta. Solidarietà cooperazione e ripresa possono a fatica attuarsi senza il diretto coinvolgimento dei soggetti a cui sono indirizzate, nel nostro caso le donne e le ragazze, sovraesposte al rischio di povertà e marginalità, in particolare nel mondo del lavoro.
Recovi-ew ponendo al centro delle sue proposte progettuali il contributo imprescindibile delle donne e il loro ruolo necessario e centrale nel rilancio economico e sociale in Italia, ha provato ad innescare un circolo virtuoso, e ha reso le donne protagoniste della progettazione territoriale della ripartenza italiana, un potente motore per la ripresa.
Organizzate sul modello delle sfide hackathon, da remoto e quando possibile in presenza, le maratone tra confronti di idee e di squadre, composte da team eterogenei per provenienza, età, livello di istruzione, esperienze lavorative, ha avuto parole-chiave distintive per ogni città di svolgimento. A Napoli integrazione multiculturale ed empowerment femminile, a Siena sicurezza alimentare, a Bari lavoro con attenzione a regolarità e destagionalizzazione, a Roma sicurezza internazionale educazione e istruzione; temi ricorrenti e comuni a tutti gli hackathon: l’impulso all’ imprenditoria, al turismo, alle attività interculturali, alle discipline STEM, alla sostenibilità e biodiversità, e a ogni proposta significativa per dare visibilità e ruoli apicali alle donne.
Le idee progettuali scaturite dalle sfide, riassunte in 18 pitch deck, come da gergo hackathon sono chiamate le schede dei vari progetti proposti alla fine delle giornate di lavoro e competizione, sono state valutate dai numerosi partner del progetto, tra i quali ricordiamo Federturismo, AsìA Napoli, WIIS Italia, La Rete per la Parità, NeXt Creis, Montalcino Bio, ASGI solo per citarne alcuni. Ogni partner potrà adottare proposte per aiutare le/gli hackathoner a sperimentare. Tutte le proposte sono di fatto inserite in una rete informale di contatti e scambi.
Alcune proposte sono davvero interessanti: cicloturismo e attenzione all’abbigliamento tecnico ciclistico per rendere più adatti alle donne accessori e abiti che di solito sono pensati solo per gli uomini; attività di educazione al riciclo e al riuso degli scarti urbani in una chiave attenta alla valorizzazione e al rifiuto della cultura dello scarto; proposta di raccogliere scarti delle imprese agri-food per produrre nuovi beni e soprattutto confezioni compostabili/riciclabili dei prodotti delle imprese conferenti; coinvolgere nelle attività come protagonisti territorio e imprese artigiane con le artiste e le comunicatrici; attività di progettazione urbana e confronto interculturale tra le comunità presenti nello stesso spazio cittadino attraverso il gaming e attività di coding; sostegno alle creazione di reti tra categorie di professioniste per avere visibilità e peso negli Ordini professionali; sostegno alle under 18 per muovere i primi passi in politica e nella sfera pubblica.
Le donne protagoniste della progettazione e della ripartenza italiana l’esperienza Recovi-ew: o saranno le donne il potente motore per la ripresa o NON ci sarà un cambio di passo economico e sociale nel paese negl anni futuri. L’augurio che con Recovi-ew si cambi davvero.