Sanremo 72esima edizione. Seconda serata. Due interventi che hanno fatto clamore Lorena Cesarini e Checco Zalone.
Sulla prima è stato detto di tutto, che è un’attrice cagna, che il suo intervento è stato pensoso, che non sa leggere, che è stata invitata al festival solo perchè nera e perchè aveva una storia commovente da raccontare, che il razzismo è un argomento da non trattare a Sanremo ecc. Ora io mi chiedo da dove venga un simile astio. Siete forse abituati a Sanremo a vedere Meryl Streep? Abbiamo visto di tutto, da Claudia Koll, alla Marini, alla Leotta, alla Canalis e nessuna di queste signore ha suscitato reazioni così violente. Perchè? Fatevi una domanda e datevi una risposta. Io ho visto solo una giovane donna ferita e molto emozionata, che ha parlato di una cosa che le stava a cuore, di una storia personale, e che lo ha fatto in modo sincero, pazienza se la sua performance non era da Oscar, era vera.
Chi afferma che sia stata invitata solo perchè aveva una storia triste da raccontare dice una sciocchezza, infatti lei è stata invitata e DOPO la gente ha reagito malamente al fatto che fosse stata invitata, da cui la triste storia. C’è poi chi ha detto che l’abito era inguardabile e chi che i suoi capelli erano tremendi e che avrebbe potuto evitare l’afro look ( hello, lei è nera e dunque il suo non è un “look”!) E in molti hanno commentato che a Sanremo di queste cose non si parla.
E perchè mai? Perchè, questo è il ragionamento, è fatica sprecata, la gente che ci va e quella che lo guarda è becera e ignorante. Che per me è ragione in più per parlare lì di questi argomenti. Con chi dovremmo parlarne altrimenti? E dove?
A Che Tempo Fa dove si presume tutti siano comunque antirazzisti? Dobbiamo dircelo tra di noi? Sarebbe un po’ come insegnare l’inglese agli inglesi, di solito lo si insegna a chi non lo parla, non a chi già lo sa. Checco Zalone invece ha fatto gridare allo scandalo perché volgare e politically uncorrect. Checco Zalone è così, può piacere o meno, può far ridere o meno ma ha il vantaggio di denunciare, ancorché un po’rozzamente, l’italiota ipocrisia. Lo ha fatto con i migranti, lo fa sull’omofobia. Le anime belle si scandalizzano, io invece approvo, e trovo che smascherare certi atteggiamenti sia comunque un fatto positivo, sempre, comunque, ovunque e in qualsiasi modo. E questo vale per tutti e due.