Red Rocket, di Sean Baker racconta di Mikey Saber (Simon Rex), una pornostar che, dopo anni di carriera nel cinema hard, decide di tornare nel suo paese di origine, in Texas City.
Baker ha girato in segreto il film in Texas nell’autunno 2020 col direttore della fotografia Drews Daniels in 16 millimetri, tornando così a raccontare i margini della società americana trascinando Edward Hopper nel 21° secolo, arricchendo i suoi quadri desolati di tinte acide e luci al neon.
Baker ha dichiarato: «Cerco di conoscere meglio le situazioni legate a un’economia sotterranea alla quale sono costretti tanti americani oggi. Credo che il pubblico sia interessato alla diversità anche se Hollywood non ci crede. Penso invece che ci siano temi universali che riguardano ogni persona».
Questa «diversità» caratterizza i personaggi di Red Rocket, girato in ventitre giorni con un milione di dollari e un cast di attori non professionisti come sempre reclutati su Instagram.
« Trovare personalità interessanti, cercare volti che ho voglia di filmare, è una parte fondamentale del mio lavoro» ha detto Baker. – Malmessi, disperati, a cominciare da Mickey,– nessuno crede alla sua fama, per gli altri è un poveraccio uguale a loro – hanno tutti bisogno di sentirsi «importanti», chi vantando un passato nell’esercito come il vicino di casa o i muscoli come uno dei figli della gang. E di quel «sogno americano» distorto sono attori, loro malgrado, come lo è Mickey pronto a approfittare di tutti e a sua volta «sfruttato», col corpo segnato dalle pilloline blu per aumentare le prestazioni sessuali sui set.
Baker però non giudica, e questa è la sua forza. Si limita a narrarli ma senza cinismo, anzi cerca di rivelarne una qualche innocenza, con la semplicità di uno sguardo empatico persino quando come Mickey si manifestano sempre più spregiudicati.
Red Rocket, commedia tragicomica, è vincitore di premi in molti festival e di associazioni di critici.
Mikey Saber che è interpretato da Simon Rex che ha effettivamente iniziato la sua carriera girando video porno con lo pseudonimo di “Sebastian”, che dopo aver tentato la fortuna a Los Angeles nell’industria del cinema per adulti, senza soldi né casa, torna a vivere con la ex moglie e collega che vive di espedienti e la madre tossica di lei, in Texas City, provando a rimettere in piedi quella che era la sua vecchia vita.
Avvia un traffico di marjuana tra gli operai di una fabbrica del luogo.
Lì conosce la diciassettenne Strawberry (Suzanna Son) bella, giovane e disinibita commessa di un negozio di dolci, che sogna di andarsene dalla provincia, con la quale sente sin da subito un ottimo feeling e sogna di tornare sulla ribalta… ma le cose non andranno proprio così, perché lui ricade nelle sue vecchie abitudini da adescatore.
L’incontro con la giovane sarà una ricaduta nelle vecchie abitudini o un nuovo e speranzoso inizio?
Questo è il ritratto cupo e divertente di un imbroglione americano e della sua gente che poco lo sopporta.
Sean Baker è uno dei registi indipendenti americani più talentuosi, uno dei migliori autori, ha 50 anni e sembra un ragazzino. E fa film che scrive, produce, dirige e monta, belli, intelligenti e divertenti, indipendenti al 100/%.
I suoi film mostrano un volto particolare dell’America.
Adriana Moltedo
Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Curatrice editoriale.