Figlie di Adamo o di Eva? Può sembrare una provocazione un po’ ironica nata dalla atavica “partenogenesi biblica”: la prima donna Eva non è nata come i comuni mortali ma da una costola di Adamo, il primo uomo. Se lei non avesse tentato lui, non sarebbero stati scacciati dal Paradiso ed oggi le donne non dovrebbero partorire con le doglie, invece sappiamo come è andata. Resta il fatto, al di là di questa metafora biblica, che le donne hanno il piacevole ed al contempo doloroso compito di essere madri, naturalmente se decidono di intraprendere la strada della maternità. Sappiamo che per secoli è stata molto dura, in parte lo è ancora, portare avanti una famiglia e occuparsi dei figli e di tutto ciò che riguarda la loro crescita. La donna prima casalinga in forma esclusiva e poi lavoratrice ed al contempo casalinga. Per fortuna le cose stanno cambiando, i giovani genitori, quasi sempre entrambi lavoratori, tendono a scambiarsi i ruoli. Al mattino, mentre porto fuori la cagnolina, vedo tanti papà uscire di fretta da casa con il figlio, o la figlia, e se li ascolti puoi udire frasi che un tempo solo le mamme pronunciavano: “Ti sei lavato i denti?”. È bellissimo che grazie ai permessi di lavoro anche un papà possa stare a casa ad accudire la prole se ha la febbre e la mamma possa andare al lavoro sicura che i figli siano nelle mani amorevoli dell’Adamo di turno. Di un Adamo emancipato e portatore di sacrosanta parità. Il congedo di paternità che è in vigore da questo anno 2022 permette ai papà 10 giorni da usufruire nei primi 5 mesi del piccolo e il datore di lavoro è obbligato a concederli.
Questo sarà il punto di partenza del nostro prossimo incontro del 30 marzo ore 18 presso la Casa dei diritti del Comune di Milano. Desideriamo parlare dei cambiamenti dei rapporti tra genitori e figli in relazione a maternità, paternità e, lavoro e, grazie alle vostre esperienze e testimonianze, dialogare per capire se il presente è migliore e quale futuro ci aspetta.
Per partecipare è necessario, sempre a causa del covid, registrarsi inviando una mail a caterina.dellatorre@gmail.com