di Adriana Perrotta
Oggi 12 apeile 2022, il notiziario di Rainews24 per la prima pubblica una mappa mondiale che rileva attualmente 65 guerre nel mondo e altre zone in crisi.Tra le guerre si indica Gaza!
Dopo si pubblicizza una trasmissione sulle fake news di guerra di Russia e Ucraina, corredata da foto farlocche da entrambe le parti, propaganda di guerra.
È dall’inizio che lo diciamo e siamo accusate/i/@ di essere pro Putin!
Quando si parla di questo si osserva subito che parlare di altre guerre e di altre responsabilità rispetto a quelle di Putin in questo momento di attacco all’Ucraina significa legittimare gli orrori e i massacri attuali. Il fatto è che dal più di trent’anni (escludo il Vietnam perché così lontano che molti/ed/@ purtroppo non sanno neppure che ci sia stata la guerra), dal 16 gennaio 1991, prima guerra del Golfo, si è urlato nelle piazze e nelle case che era una guerra condotta per interessi politici, economico-finanziari di una parte del mondo arricchitosi, con la motivazione che si combatteva per esportare la democrazia, i diritti umani…contro un dittatore che era stato impiegato precedentemente come alleato, si è urlato, si sono scritti documenti, da allora si è continuato a combattere contro le guerre successive e analoghe di destabilizzazione del Medio Oriente, la seconda guerra all’Irak, Serbia, Libia, Siria, Yemen, Afghanistan, la decennale guerra in Palestina, …..si è rimasti/e/@ inascoltate/i@ da tutti i mezzi di comunicazione, e spesso liquidati/e/@ come gente che non capisce molto, quando non in malafede.
Questa guerra alle porte di casa e documentata quotidianamente nel suo orrore non può essere più oscurata nei suoi effetti devastanti per le popolazioni, è sotto i nostri occhi, al contrario delle altre.
In questa impossibilità di intendersi chi denuncia episodi del passato recente, soprattutto guerre scatenate che hanno visto comportamenti analoghi a quelli adottati da Putin, ma tenuti da chi oggi si erge a difensore del popolo ucraino -bombardamenti di carovane di aiuti umanitari, impiego di bombe al fosforo…- sui quali i mezzi di informazione sono restati in silenzio, viene immediatamente accusato/a/@ di legittimare gli orrori attuali dell’esercito russo.
Invece di assumerli come monito sulla violenza della guerra, che è così dappertutto nel modo, e sul complice silenzio di chi non li ha criticati a suo tempo per
Adriana Perrotta Rabissi (nei miei saggi mi firmo così) ha insegnato Letteratura Italiana e Storia nelle Medie Superiori. Ha partecipato in qualità di docente a Corsi di aggiornamento docenti sui temi del linguaggio e del sessismo nella lingua italiana.
E stata socia del Centro di studi storici sul movimento delle donne in Italia, ora Fondazione Badaracco, per il quale ha svolto attività di ricerca, documentazione, organizzazione di Seminari e Convegni nazionali e internazionali. Ha scritto in collaborazione con Beatrice Perucci, Linguaggiodonna.Primo thesaurus di genere in lingua italiana, Milano,1991, ha curato il volume Perleparole. Le iniziative a favore dell’informazione e della documentazione delle donne europee, Roma, 1989.
Si occupa di storia del femminismo italiano, di scritture a firma femminile e delle rappresentazioni culturali inscritte nella lingua italiana, con particolare attenzione agli stereotipi linguistici sessisti. Ha pubblicato saggi e articoli su riviste nazionali e internazionali sulla scrittura delle donne, sul femminismo e sul linguaggio sessista
È socia della Rete informativa “Lilith”, redattrice della rivista on-line “Overleft, per una critica del sentire comune”, (www.overleft.it ). Cura un blog personale dal titolo “La penna e il piccone” (http://lapennaeilpiccone.blogspot.com/)