In occasione dell’80° della morte.
E sei sempre stata sola,
incompresa da tutti:
da chi ti chiamava convertita
da chi ti diceva rinnegata
da chi vedeva in te
null’altro che un disperato opportunismo.
Forse capì,
veramente, come i demoni,
chi ti dichiarò figlia di Davide,
chi ti crocifisse perché,
con la tua esistenza velata,
ricordasti che le radici erano lì
in un’Europa dal volto ebreo
in una storia di santi marrani
in un mondo ibrido e mutante
dove la purezza è peccato
sterilità e idolatria.
Ma tu fosti molto di più,
Edith Stein.
Fosti donna in un mondo maschile
Fosti donna oltre il tuo sesso,
divenisti pensiero, universo
senza perderti in sterile astrazione.
Fosti un volto fiero e cubista
moderno come Tamara
antico come Ester
Ed entrasti nel convento
con abito da sposa
come la biblica regina
E dicesti, e lo ripeti
Lo Stato non è Dio
Obbedire a Dio piuttosto che agli uomini
È il senso del giudaismo
il cuore del cristianesimo
Dove sei ora Edith Stein
Sei in tutti quelli
che amano percorrere
la solitudine che libera
E canti l’individuo
senza egoismo né possesso
Canti una solitaria
vita di comunione
Canti la nostra Europa
fenicia e israelita
le cattedrali gotiche
la multiforme unicità
Canti Dio uno e trino
uomo e donna e spazio
e nessuno mai
ci rapirà dalla tua mano
(9 agosto 1942-2002)
Vedi “Edith Stein, dall’ateismo al martirio ad Auschwitz” https://www.famigliacristiana. it/articolo/edith-stein-dall- ateismo-al-martirio-ad- auschwitz.aspx
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