Luglio 2022: il Senato respinge l’emendamento per l’adozione della differenza di genere nella comunicazione istituzionale scritta.
Con scrutinio segreto, richiesto da Fratelli d’Italia, complice la destra. Settembre 2022: alle elezioni politiche trionfa una donna, di destra. In anni di battaglie femministe, la sinistra non ha saputo far salire al governo una donna, non ha saputo tutelare le donne dallo snaturamento del linguaggio. Due accadimenti che confermano quanto la rivoluzione femminile in atto dalla Rivoluzione Industriale attivi reazioni avverse e violente.
Ottobre 2022: il Dizionario Treccani pubblicherà una nuova versione più inclusiva, che ammette l’uso dei termini virati al femminile, accogliendo le istanze di alcune docenti dei poli universitari milanesi che da decenni utilizzano appellativi come direttora, professora, presidenta, rettora. Anche se “suonano male”, ricordiamo che sono provocazioni atte a rendere consapevoli le persone della discriminazione di genere. Eppure c’è una donna che vuole essere chiamata direttore. È una donna assurta a carica artistica di rilievo con forte esposizione mediatica che potrebbe testimoniare il valore dell’eterno femminino.
Sorella dimenticata di Mozart
Le maniche d’organza setosa, cremisi come cocciniglie s’involano indicando lontane fantasie. A tratti verso l’alto; a tratti, il basso. Con saltelli e movenze d’onda mediterranea, nonostante le bionde chiome, raccontano ritmi di simmetrie vicini alle orecchie e distanti dagli occhi. Miraggi sentimentali si cristallizzano nel tocco della bacchetta, che parte e finisce nello stesso punto a bucare l’aria densa di note, a volte grevi, a volte leggiadre, perfino marziali. Guizzano pesci nell’aria le mani gentili e forti, talvolta riescono a ricordare di sbagliare. Il fuoco allegro le accende se pensano alle sorelle dimenticate di Mozart.
Cosa porta una direttrice d’orchestra di trent’anni, che vuole essere chiamata direttore, sull’alto podio? Amicizie importanti, irraggiungibili dai più? La bellezza e la bionda chioma? Un nuovo letto? Niente di tutto questo. Una direttrice d’orchestra sale sull’alto podio della direzione con la caparbietà e la determinazione della studiosa, con la costanza di chi non molla mai anche se rifiutata due volte al conservatorio, con la civetteria di chi prende un fallimento come incoraggiamento per fare sempre meglio, con l’eleganza di colei che preferisce sottolineare il suo essere donna con abiti più leggiadri dello smoking maschile. Con potente costruzione di un evento musicale, attraverso l’applicazione personale e il coinvolgimento totale, persona per persona, degli orchestrali.
Beatrice Venezi ha diretto il giorno 1 settembre 2022 all’apertura del BELLINI CATANIA CONTEXT un’aria del Bellini appunto.
Sguardi penetranti, gesti forti, accoglienza delle singole istanze, ma con il progetto chiaro in mente di portare tutta l’orchestra verso la propria visione. Atteggiamenti mentali e fisici che guidano e che ottengono il meritato successo, sebbene Donna, sebbene Giovane. Nonostante sia Donna Giovane. Nonostante la bellezza. Nonostante voglia essere nominata Direttore.
Netnografia
Ai Templi di Paestum, pochi giorni dopo, con un abito simile
«Studiate tanto, ma ricordatevi di sbagliare» Cit. Beatrice Venezi. Il video, su open.online
“Allegro con fuoco.” Innamorarsi della musica classica, autobiografia pubblicata da UTET, 2019, Beatrice Venezi.
Le sorelle di Mozart. Storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli, UTET, 2020, Beatrice Venezi.