Jonas Carpignano candidato come miglior film agli Independent Spirit Film Awards, per il suo ultimo film, A Chiara, distribuito in America da Neon, è un riconoscimento prestigioso che premia il meglio del cinema indipendente americano e mondiale.
Il film, racconta la storia di Chiara Guerrasio (Swamy Rotolo), una quindicenne di Gioia Tauro, in Calabria, che festeggia con la famiglia i 18 anni della sorella, quando scopre un segreto del padre che le cambia la vita.
A Chiara è stato candidato anche per il montaggio di Affonso Gonçalves e la fotografia di Tim Curtin.
L’universo di Gioia Tauro e dintorni è il mondo in cui Jonas Carpignano vive e racconta le sue storie, da ben dieci anni.
Dopo i migranti e i rom, questa volta racconta la criminalità organizzata, all’interno della vita quotidiana di Gioia Tauro.
Al centro c’è la famiglia Guerrasio, riunita per celebrare i 18 anni della figlia maggiore Carmela.
È un’occasione felice e la famiglia sembra molto unita, nonostante una sana rivalità tra la festeggiata e sua sorella Chiara di 15 anni sulla pista da ballo.
Il giorno seguente, quando il padre parte improvvisamente, Chiara inizia a indagare sui motivi che hanno spinto Claudio a lasciare Gioia Tauro e scopre che il padre adorato è un affiliato della ‘Ndrangheta.
A Chiara, film che conclude la trilogia sulla Calabria e Gioia Tauro di Jonas Carpignano, che parla di una storia femminile che sembra un thriller, presentata al Festival di Cannes 2021, sezione Quinzaine des Réalisateurs.
Più Chiara si avvicinerà alla verità, più sarà costretta a riflettere su che tipo di futuro vuole per sé stessa.
Per me- dice il regista- il punto di partenza è sempre il personaggio. Voglio che il mondo raccontato rispecchi come loro vivono veramente. Non c’è un rapporto tradizione fra regista e attore- prosegue- ma ci conosciamo molto bene. Cerchiamo di superare la struttura cinematografica tradizionale, i ritmi abituali sul set. Siamo amici che si ritrovano per fare delle cose insieme. Da questo punto di vista è simile a quello accaduto in passato.
In questi anni – prosegue Jonas Carpignano – sono riuscito a trovare la mia bussola. So come mi voglio orientare in questo mondo del cinema.
Non so ancora dove voglio andare, ma penso di poterci arrivare. Magari andrò a girare in Sicilia, o sempre in Calabria o da un’altra parte, ma so che questo modo di lavorare mi piace e più riesco a portare questo metodo nella prossima realtà più contento sarò. Il film cerca soprattutto di dare spazio al punto di vista che vorrebbe valutare per bene ogni caso, prima di fare un’azione importante come cambiare la vita di una persona. Dire semplicemente che appartiene a un’ambiente criminale, senza guardare nel dettaglio la realtà in cui vive, è il limite di una legge del genere.
Da parte dei giovani c’è sempre la voglia di vedere cosa c’è al di fuori di Gioia Tauro. È importante. Anche io mi sono formato fuori e poi sono rientrato. Non posso negare l’importanza di fare un viaggio, lasciando la propria terra per un po’ di tempo. Però anche tornare ha un valore notevole. Nella mia esperienza, non ho mai pensato di non vivere in Italia da grande. Per me era cruciale formarmi negli Stati Uniti, perché i miei hanno fatto il possibile per permettermelo. Dovevo sfruttare quell’opportunità, mantenendo chiara l’importanza di rientrare. Spero sia così anche per loro. Avere un’esperienza fuori non vuol dire abbandonare la propria terra.
Rispetto ai primi due film, A Chiara ha uno stile meno documentaristico, mette in scena una realtà almeno in parte di finzione. “È sicuramente uno sguardo più digeribile da un pubblico ampio”, ha detto il regista. “Sono l’argomento e la protagonista che lo rendono tale. Quello che cerco di fare in un film rispecchia il mondo che racconto. In questo caso la vicenda è raccontata quasi come un giallo legato alla scoperta di cosa succede alla famiglia..”Tutti i miei film partono dal protagonista. Swamy non ha mai letto la sceneggiatura, la mia idea era di sorprenderla. Ogni attore conosceva solo le scene legate al suo personaggio”
Adriana Moltedo- Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Curatrice editoriale.