di Adriana Moltedo
Decision to Leave è un melodramma che parla di amore.
E’ un thriller dai risvolti hitchockiani, e il tutto con un umorismo sottile e nero e una sensualità forte ma sentimentale.
Park Chan-wook riesce a bilanciare in maniera sorprendente, la potenza e l’eleganza del racconto cinematografico classico con la capacità di essere
modernissimo, e a tratteggiare, svelare l’intimo e l’animo dei suo personaggi con pochissimi gesti e parole.
E’ vertiginoso come certi strapiombi, ma anche dolce, progressivo e inesorabile come l’alzarsi della marea.
Decision to Leave, racconta la storia del detective Hae-Jun (Park Hae-il) alle prese con la misteriosa morte di un uomo, apparentemente avvenuta durante una scalata.
Mentre indaga tra le impervie montagne coreane, dove è stato ritrovato il cadavere, s’imbatte nella moglie della vittima, Seo-rae (Tang Wei), una donna di origini cinesi molto misteriosa, divenuta la principale sospettata del caso.
La donna infatti, presenta sul corpo segni che riportano a una probabile collisione, come graffi e lividi, e sembra non manifestare particolare dolore per la perdita del marito.
Durante l’interrogatorio e le successive indagini il detective si renderà conto di iniziare a provare per la vedova sentimenti contrastanti, sviluppando una sorta di ossessione nei confronti della donna.
Quando questi due s’incontrano, è amore a prima vista.
Ma lo porterà a mettere in dubbio il suo senso del dovere.
Hae-jun conduce ulteriori colloqui con Seo-rae e si apposta di notte fuori dal suo appartamento, infatuandosi progressivamente di lei; a sua volta, Seo-rae lo osserva fuori dal suo palazzo e assiste a una delle sue indagini.
Affrontandola nel suo appartamento, conclude anche che ha falsificato la lettera d’addio di Ki e, con costernazione, la accusa di essersi avvicinata a lui solo per distruggere le prove.
Hae-jun dice a Seo-rae che lei ha distrutto il suo orgoglio per il lavoro e che, da quando l’ha incontrata, è stato “annientato”. Prima di andarsene, la informa che ha insabbiato le prove.
Le ordina di gettare il telefono incriminato in mare.
Per il detective Hae-joon la questione non è poliziesca ma sentimentale.
Coinvolgente e commovente nella sua malinconia.
I due amanti non amanti, che a un certo punto il regista separa, torneranno a trovarsi, in un’altra città, circostanze ancora più complicate, e con un altra mort di mezzo. Quella del nuovo marito di lei.
Premio come miglior regista a Park Chan-wook alFestival di Cannes – 2022 e Candidatura miglior film straniero per la nomination al Golden Globe 2023.
Park Chan-wook si è ispirato per questo film a una serie di romanzi polizischi svedesi, The Story of a Crime degli autori Maj Sjöwall e Per Wahlöö.
Adriana Moltedo
Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.