La Cospirazione del Cairo, è una storia di spionaggio alla John Le Carré, un thriller politico, dove a contare è l’intreccio.
La Cospirazione del Cairo, è un film diretto dal regista svedese Tarik Saleh,
Tarik ha iniziato la sua carriera come graffitista, realizzando assieme a “Circle” nel 1989, all’età di 17 anni, il graffito Fascinate, uno dei primi esempi del genere in Svezia, all’epoca il graffito più grande di tutta l’Europa settentrionale e uno dei più longevi ancora esistenti.
L’intelligenza dei protagonisti che qui agisce per le vie del sofismo filosofico-religioso, riescono a farli arrivare ai loro scopi, e alla sopravvivenza.
Il film è incentrato sulla morte del Grande Imam durante il discorso di benvenuto di fronte un gruppo di studenti della rinomata università del Cairo, quella di Al- Azhar, nota come il centro del potere dell’Islam sunnita.
Adam, un ragazzo di provincia da poco arrivato in città, vincendo una borsa di studio, finirà nel bel mezzo di scontri e giochi di potere, dopo che un suo compagno di studi verrà ucciso.
La scomparsa dell’Imam dà inizio a una lotta senza esclusione di colpi per influenzare coloro che dovranno prendere il suo posto.
Saleh racconta ambienti e personaggi, e come il suo protagonista sappia districarsi tra le tante complesse e pericolose trame attorno a lui grazie a una grande intelligenza.
Un thriller che mescola religione, politica e spionaggio, con l’Egitto contemporaneo preso di mira.
E’ impressionante in due ore di film vedere solo uomini, non perché piaccia al regista ma perché è cosi. Anzi appare per pochi minuti una giovanissima ragazza impunemente messa in cinta da un candidato a Grande Imam, segregata con il bambino e con una perpetua, perché nessuno deve sapere.
Per il resto i giochi ti potere che descrive Tarik sono un po’ gli stessi in gran parte dei luoghi politici e religiosi e in questo è liberamente svedese.
La Cospirazione del Cairo è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2022.
Adriana Moltedo
Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Curatrice editoriale.