Le firme rubate – quindici giorni per non morire. Ed. Unicopli
Ambientato tra Milano, la Val d’Aosta e Bruxelles, il romanzo narra una storia paradossale dove un ex intagliatore di diamanti, Mattias, riceve un plico contenente 50.000 euro in contanti da un mittente anonimo.
Cosa vorrà in cambio? Da questa domanda parte un percorso di riflessioni profonde e nevrotiche: cosa avremmo fatto tutti noi in una simile situazione? L’aiuto di un rappresentante delle forze dell’ordine e di un criminologo lo aiuteranno a scoprire una nuova realtà. La storia avvincente e capace di catturare il lettore, è l’occasione per indagare nella mente di persone sconosciute ma unite da un destino comune. Legami familiari da rinsaldare e/o da scoprire sono lo sfondo di una storia dove, dietro situazioni e momenti coinvolgenti, si cela anche una lucida follia da cui difendersi. La vicenda narrata conduce nella profondità di noi stessi e fornisce un suggerimento importante, quello di imparare ad andar oltre le apparenze… tutto non è come appare.
In copertina il volto di una donna, opera di Flavio Lappo, un grande amore del protagonista che non compare direttamente nella storia ma che è determinante per l’intera vicenda narrata e capace di dare lo spunto per riflessioni su temi attuali. Gli autori fanno dono ai lettori di un seminario propedeutico alla disassuefazione dal vizio del fumo, metodo ideato da Max Bonfanti. Il commissario Bullè, personaggio chiave per le indagini, rompe uno stereotipo e smette di fumare, non lo vedremo più avvolto da una nuvola fumo durante gli interrogatori non per il divieto della legge, ma perché ha seguito il metodo conosciuto durante il seminario che ha seguito personalmente. Il libro è candidato al premio internazionale Apoxiomeno.
NOTE BIOGRAFICHE SUGLI AUTORI
Maria Giovanna Farina è filosofa, consulente, formatrice e analista della comunicazione. Studiosa ed esperta di relazioni, è autrice di diversi romanzi e saggi dallo stile divulgativo, volti ad affrontare le difficoltà esistenziali, e si è concentrata sulle difficoltà femminili nel campo dell’amore e delle relazioni. Organizza e conduce conferenze, in particolar modo contro la violenza di genere.
Max Bonfanti, filosofo analista e scrittore, collabora da vent’anni con Maria Giovanna Farina. Insieme hanno fondato Heuristic Institution: un luogo di studio e di lavoro dove si dedicano anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali. Ha inoltre messo a punto un metodo per la disassuefazione dal vizio del fumo ed è studioso delle dinamiche del pianto.
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