Oppenheimer di Christopher Nolan sta sbancando al botteghino. E merita tutto il plauso che gli viene tributato.
È un film epico, che per tre ore mantiene una fortissima suspense, anche se della storia che narra si conosce ampiamente il finale. Basato sulla biografia Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato di Kai Bird e Martin Sherwin (Garzanti 2023), che vinse il premio Pulitzer nel 2006, il film racconta infatti la vita del fisico statunitense, morto nel 1967 a 63 anni, e l’invenzione della prima bomba atomica nell’ambito del progetto Manhattan.
Ma come è tipico suo, Nolan ci invita a seguirlo in uno dei suoi viaggi temporali, facendoci conoscere il protagonista attraverso momenti diversi della sua vita in un continuo flashback e flashforward: gli anni dell’Università, gli incontri con altri grandi della fisica come Niels Bohr o Werner Heisenberg, l’incarico assegnatoli nel 1942 come direttore scientifico del progetto e la creazione dal nulla del laboratorio di Los Alamos nel deserto del New Mexico, la realizzazione della bomba e il test Trinity del 16 luglio 1945, la distruzione di Hiroshima e Nagasaki e la fine della guerra, le prese di posizione contro le armi nucleari e l’inchiesta del 1954 per i suoi sospetti rapporti con i comunisti in pieno maccartismo…
Tutto questo, in un passaggio dal colore al bianco e nero cui Nolan ci ha abituato in altri suoi film (Memento, Inception, Tenet…), ovvero in un continuo cambio di sguardo tra oggettivo e soggettivo che è il suo modo originale di accompagnarci dentro e fuori dalla storia.
Ma questa volta è con la Storia – con la S maiuscola – che ci troviamo a confrontarci.
Non solo perché riguarda una delle pagine più drammatiche del Novecento – la scelta di usare un’arma letale in grado, potenzialmente, di distruggere l’intero pianeta -, ma perché presenta e mette a nudo una delle figure più geniali e controverse del XX secolo, un uomo che si guadagnò una copertina di Times apparendo, all’epoca, il più potente del mondo. Ma al quale, e il film lo sottolinea ampiamente, quel potere andava stretto.
Nolan è riuscito a trasmettere del suo personaggio, interpretato magistralmente dall’irlandese Cillian Murphy, che aveva già lavorato con il regista, tutto il travaglio interiore, le contraddizioni, il tormento, il narcisismo, l’eroismo, la sagacia, la timidezza, la sfrontatezza, l’ambizione, l’arroganza, l’insicurezza, l’idealismo, l’ingenuità, la tragedia…
E lo presenta come il Prometeo dei nostri tempi, come viene annunciato fin dai primi fotogrammi. O forse è stato un Ulisse dantesco, spintosi verso l’ignoto oltre i confini del mondo conosciuto? E punito poi per la sua hybris…?
Un film che ci invita a interrogarci sul senso della responsabilità e della colpa, su libero arbitrio e libertà, su etica e morale, su potere individuale e collettivo…
Assolutamente da vedere.
Alessandra Callegari
Supervisor e Trainer Counselor, coach e formatrice, nata nel 1954 a Milano, dove vive e lavora.
Laureata in filosofia, ha lavorato per 25 anni come giornalista professionista, occupandosi di
comunicazione, viaggi e benessere, in vari quotidiani e periodici e poi come free lance. Ha
pubblicato, da sola e con altri, libri su comunicazione, costume, viaggi e ha collaborato con diverse
case editrici come traduttrice e curatrice di testi di psicologia e di narrativa.
Nel 1991 ha intrapreso un percorso di ricerca e lavoro su di sé, che non è mai finito, con terapisti e
maestri di diverse scuole, orientali e occidentali.
Nel settembre 2018 ha fondato Collage, una realtà che propone corsi di formazione in counseling
professionale e diversi corsi di aggiornamento per professionisti, tra i quali Groupability®, dedicato
alla gruppalità.
Esperta di Enneagramma, mappa di personalità per la conoscenza di sé e degli altri che studia da
oltre vent’anni, ha creato il BioEnneagramma®. un suo modo originale che propone in seminari di
gruppo introduttivi e di approfondimento, in presenza e online, in ambito privato e organizzativo.
Conduce anche laboratori di consapevolezza corporea, secondo modalità da lei messe a punto
negli anni, integrando in particolare Bioenergetica e Gestalt.
Appassionata di viaggi, di animali, di letteratura, di fotografia, di cinema… e di tutto ciò che di bello
c’è nella vita.
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