Mi fa molto piacere questo nuovo incontro con Francesca Guatteri, Event Manager e Digital Pr, una blogger di cui già mi sono occupata su Dol’s intervistandola a lungo qualche tempo fa.
Sono già passati alcuni anni dalle mie interviste a quelle che ho definito Donne Eccellenti, meravigliose donne di qualunque età che mi avevano colpito perchè ognuna di loro aveva un dono da condividere con iul resto del mondo e, avendolo evidenziato, lo stava facendo con professionalità e amore. Il mio incontro con ciascuna di loro era stato un dono anche per me e ora, a qualche anno di distanza,quando m’imbatto di nuovo in qualcuna di loro, provo molta gioia.
Come nel caso di questo brevissimo scambio di opinioni con Francesca. Mamma di due gemelle di undici anni, ha continuato a conciliare la sua attività sul web con la sua costante attenzione come madre: in questi sei anni, il tempo trascorso da quella intervista, ha scoperto che le sue due gemelle sono diabetiche e ha cercato di dare un piccolo senso a tanto dolore, diventando presidente di AAGD Lombardia. E’ questa una storica (1975) associazione a sostegno di bimbi e ragazzi con diabete di tipo 1, con sede presso l’ospedale dei bambini Buzzi di Milano.
” Cerco di darmi il permesso di concedermi momenti di relax e di piacere senza sensi di colpa, mi dice quando le chiedo come riesca a fare tutto questo mantenendo sempre il suo sorriso, cerco di essere come sono, nell’imperfezione, di imparare a dire dei “no” in grado di preservare il mio equilibrio emotivo e psicologico.
Per lavoro é sempre davanti alla macchina fotografica, sempre pronta a scattare istantanee per ogni Instagram Story. Come ha affrontato anche questa continua sfida?
Avere 43 anni è stata una conquista personale che ho abbracciato con gratitudine. Nel corso degli anni ho imparato ad amare e accettare il mio corpo in modo più profondo. Ma non è stato sempre così. Avevo qualche kg in più e, a prescindere da tutto, non mi sentivo in pace con me stessa e non riconoscevo la mia immagine allo specchio. Dovermi esporre ogni giorno non ha aiutato. Piano piano ho ritrovato la me stessa che con la gravidanza avevo perso, ho ricominciato a riconoscermi nel riflesso dello specchio e a sentirmi nuovamente a mio agio negli abiti che per troppo tempo avevo dovuto lasciare in un cassetto, accanto a qualche sogno. Con questo non voglio assolutamente dire che perdere qualche chilo sia stata la soluzione di tutto. Probabilmente, anzi sicuramente, sarei arrivata comunque dove sono arrivata anche senza fare una dieta.
E come va oggi, a 43 anni, il rapporto che hai con te stessa?
Oggi mi sento più sicura di me stessa, a prescindere dal mio aspetto esteriore. Sono state le esperienze, non sempre facili, della vita ad avermi resa più forte e sicura di me stessa. Nel mio caso, giusto o sbagliato che sia, anche ritornare a guardare la mia immagine riflessa nello specchio senza provare insicurezza e disagio ha fatto il resto.
Come professionista delle pubbliche relazioni e blogger, poi, cosa pensi dell’importanza dell’aspetto esteriore e della sua influenza nel mondo lavorativo e non?
E’ difficile ignorare il contesto sociale in cui viviamo, che spesso mette una pressione particolare sulle donne riguardo all’aspetto fisico e all’età. Cerco di bilanciare la mia immagine sui social con la mia autenticità personale. La mia età è parte integrante della mia storia e della mia esperienza, e cerco di valorizzarla piuttosto che nasconderla. Detto questo inutile mentire: il tempo che passa mi preoccupa eccome, soprattutto dal momento in cui faccio un lavoro dove l’aspetto esteriore salta sicuramente all’occhio prima di quello interiore.
Noti lo stesso atteggiamento, nel mondo del lavoro, anche verso gli uomini?
Assolutamente no. E’ ancora diffusa la convinzione (sarà forse una tecnica maschile di autoconvincimento? ) che gli uomini diventino più affascinanti con l’età, mentre alle donne viene spesso chiesto di mantenere uno standard di giovinezza eterna. Questa disparità nella percezione è evidente in molti aspetti della nostra cultura, dai media alla pubblicità. Nel mondo del lavoro, ho notato tanti stereotipi di genere . Le donne, in particolare, devono sperimentare una pressione maggiore rispetto agli uomini per dimostrare la loro competenza Come se noi donne dovessimo essere sempre presenti e disponibili, anche a costo di sacrificare la nostra salute mentale e fisica.
La società quindi applica standard diversi a uomini e donne anche quando si parla di caratteristiche fisiche’
Indubbiamente le aspettative sociali spesso mettono più pressione su noi donne, che sentiamo di doverci conformare a ideali di bellezza irrealistici, facendoci così sentire una sensazione di inadeguatezza o il bisogno di nascondere eventuali ‘difetti’ per essere accettate. Ritengo che gli uomini possano sentirsi meno vincolati e di conseguenza beneficiare di una maggiore accettazione verso le loro caratteristiche fisiche.
E tu come reagisci a tutto questo?
Lavorando nel campo della comunicazione e pubblicando foto personali sui social per lavoro, spesso mi sono sentita sfidata da aspettative e standard di bellezza irrealistici. Non sempre è stato semplice.Mi sono resa conto che le mie imperfezioni e le tracce del tempo sul mio viso e sul mio corpo raccontano una storia unica, una storia di crescita. Ma ci vuole una certa maturità per comprenderlo. Affrontare il cambiamento imposto dal tempo significa abbracciare la bellezza della trasformazione. Il tempo è il nostro più grande maestro, ci regala saggezza, esperienza e un’opportunità continua di crescita.