E’ sempre più frequente sentire persone, ogni giorno, nei negozi, nelle scuole, negli uffici, dire che non desiderano più ascoltare i telegiornali né leggere i quotidiani perchè il grado di preoccupazione e di stress raggiunto è oramai divenuto insopportabile e spesso causa di parecchi malanni.
Lo stato di allerta continuata in cui viviamo, dalla pandemia, attraverso la guerra in Ucraina, fino alla guerra tra Israele e Palestina è fatto difficilmente sopportabile dalla psiche e dal cuore per cosi lungo tempo.
Questo malessere, causa di grande fragilità e incertezza, a cui siamo sottoposti ogni giorno, ci fa temere costantemente per la nostra vita e quella dei nostri affetti.
E’ una situazione di vera “emergenza” psicologica che accresce in molte persone, attacchi d’ansia e di panico causati dalla continua informazione mediatica “in tempore” di ciò che accade in un mondo anche molto prossimo a noi.
Pur rispettando il ruolo determinante dell’informazione, questa continua esposizione al pericolo della malattia prima ed ora alla tragedia e morte di intere popolazioni inermi, esposte al massacro di guerre, alla distruzione di città, di palazzi e ospedali molto simili in tutto al nostro vivere, aumenta di tanto il timore di non avere nessuna contezza del futuro e nessuna speranza di pace.
A ciò si aggiungono le tante notizie quotidiane di città divenute pericolose, dove insiste una delinquenza spesso sconosciuta, fatta di rapine, uccisioni e incidenti mortali, città nelle quali è bene uscire con molta cautela e sempre più spesso viene consigliato di essere attenti, guardinghi e stare in casa, soprattutto la sera.
A dimostrazione del panico collettivo creato dagli ultimi avvenimenti, è di questi giorni in una tv nazionale, la pubblicità di pistole al peperoncino per accrescere la difesa personale e tutelare la propria incolumità.
Un vero Far West.
Si vive costante un disagio, una paura ad uscire, gli anziani sono sempre più barricati in casa senza relazioni sociali, chi esce si guarda intorno con sospetto se qualcuno si avvicina, aumentano le richieste di aiuto psicologico e i disturbi di depressione e malinconia profonda.
Il desiderio di vivere una vita serena e felice per noi e i nostri cari si allontana sempre più.
Non è facile ripulire la mente da tutto questo e cercare l’equilibrio necessario a non ammalarsi e a nutrire la speranza che l’Europa, nostra comune casa, possa trovare una lunga e duratura pace per il bene di tutti.
Il nostro cervello ha il compito di salvaguardarci dai pericoli e consentire la nostra sopravvivenza.
A causa di ciò siamo attratti da tutto ciò che è pericoloso o spaventoso proprio perché conoscendolo crediamo di poterlo controllare e imparare a come difenderci per evitarlo.
La paura, conosciuta anche come chakra della radice, è una delle reazioni più radicate e antiche negli esseri viventi. Il cervello attua un’allerta protettiva e difensiva ed è quello che sta accadendo in molti di noi ripetutamente, producendo pensieri negativi anche ti tipo catastrofico. Tenere costante questo stato di protezione e vigilanza ci può causare stati ossessivo compulsivi di profonda angoscia non sempre facilmente controllabili.
Iniziamo a tenere sotto tiro la paura un poco alla volta, dedicando un tempo ogni giorno al rilassamento e alla meditazione, imparando a mantenere vivi anche pensieri positivi, rivivendo con la mente immagini e luoghi di esperienze legate a ricordi piacevoli.
Proviamo a stenderci, abbandonando tutto il corpo al rilassamento, liberiamo la mente, visioniamo un colore, quello del cielo per esempio, dedichiamo ogni giorno quindici, venti minuti a questa attività, canalizzando le nostre energie positive per acquistare forza.
Si possono usare anche tisane rilassanti che se si assumono prima di dormire possono facilitare il sonno. Esistono anche suoni che se si ascoltano a basso volume, mentre si cerca di dormire, facilitano il relax.
Soprattutto cerchiamo, se non riusciamo a stare sereni, di dedicare un poco del nostro tempo di ogni giorno a chi ha bisogno di noi: è un ottimo viatico quello di aiutare e trasmettere coraggio e forza a chi sta peggio di noi e a chi possiamo infondere la speranza. Provate e vedrete i risultati.