Da un comunicato della Regione Sardegna, riportato dall’AGI in data odierna 27 febbraio, si viene a sapere che:
“Andranno a riconteggio le schede elettorali di 22 sezioni sulle 1844 in cui si e’ votato domenica 25 febbraio in Sardegna per eleggere presidente della Regione e Consiglio regionale… Sul sito della Regione, dunque, non compariranno altri aggiornamenti dopo quello delle 5. Alessandra Todde 330.619 voti (45,3); Paolo Truzzu 327.695 voti (45 %); Renato Soru 63.021 voti (8,7 %); Lucia Chessa 7.147 (1 %).(AGI)”
Cosa vuole dire in sostanza? Che anche se ad ora la Todde ha il 3% in più del suo avversario, lo spostamento di pochi voti potrebbero determinare un possibile (quanto improbabile) ribaltamento.
La politica si sa, è questa e la Sardegna nella sua autonomia non stabilisce il ricorso al ballottaggio. Anche un solo voto può fare la differenza.
Detto ciò e in attesa di conferma, non si può negare che ad ora la vincitrice è la candidata Alessandra Todde.
Un dato che fa già scalpore, come lo è stato per la Presidente del Consiglio, in quanto è la prima donna ad essere stata votata Presidente della Regione.
La Sardegna è un territorio bello e difficile, con una storia complessa, con una forte identità (sottolinea Todde che oltre quattro lingue conosce anche quella sarda) a cui non sfugge neanche la politica.
Per questo tutte le tornate elettorali in quel territorio divengono forti segnali anche per la politica nazionale.
Il voto espresso in favore di una candidata, la Todde appunto, sta a testimoniare anche un cambiamento di una società.
Se ci sarà la sua conferma, non sarà però solo un dato politico, di partito, di alleanze, ma anche il riconoscimento e il valore del merito che prescinde dal genere e dai loghi partitici.
Alla parte politica che si intesterà la vittoria, piacerebbe ricordare che Alessandra Todde è un’ imprenditrice di successo, una donna colta e affermata. Una formazione, la sua, che potrà essere determinante per avviare un nuovo progetto Sardegna.
Il web riporta su di lei le seguenti notizie:
Nata a Nuoro, Sardegna, il 6 febbraio 1969, ha studiato prima Scienze dell’Informazione, poi Informatica presso l’Università di Pisa, e ha anche superato l’esame di stato per potersi iscrivere all’albo degli ingegneri. Dopo gli studi, ha vissuto all’estero, negli Stati Uniti, in Spagna, in Inghilterra, in Francia e nei Paesi Bassi. Durante questi anni, si è dedicata a tecnologia, energia, finanza ed evoluzione digitale. Nel 2018, è tornata stabilmente in Italia. Alessandra Todde ha lasciato un’impronta significativa non solo nel mondo della politica, ma anche in quello dell’imprenditoria. È stata fondatrice e CEO di Energeya, un’azienda acquisita da FIS Global nel 2015. Ha ricoperto ruoli di rilievo in altre aziende, come Sungard e Nexant. Nel 2014, è stata premiata come Imprenditrice dell’Anno dalla delegazione sarda di Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda). Sottosegretaria di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico e viceministra allo Sviluppo Economico. Nel 2022, è stata eletta deputata alla Camera per il Movimento 5 Stelle. Durante il suo mandato, ha anche assunto il ruolo di Segretario della Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, lavorando per promuovere lo sviluppo sostenibile e affrontare le difficoltà legate all’isolamento geografico”.
Scusate se è poco. E per chi spesso si è trovato ad essere rappresentato dall’ignoranza, dall’approssimazione, dalla privatizzazione, dalla corruzione di politici inetti non eletti dal popolo ma frutto di accordi, questa elezione non può che suggerire, se non una garanzia, una speranza.