Il mistero della gravidanza nascosta
con Maud Wyler e Géraldine Nakache
In sala dal 21 marzo
In anteprima al C-Movie Festival
Una vicenda che si scontra con tutto quello che pensavamo, che mette in crisi le nostre certezze e anche il buon senso. Senza prove si apre con le immagini quotidiane di una famiglia serena, tuffi in piscina, Claire, la madre, il padre, due bambine e gli amici. Una vita come tante e poi, lo choc. La sera Claire è sola in casa, mette a letto le figlie e all’improvviso si sente male. Il marito quando torna la trova priva di conoscenza, in un lago di sangue. Portata d’urgenza in ospedale, si salva per miracolo. Sopra il cassonetto davanti a casa un passante trova un neonato abbandonato: è solo per un caso che il piccolo non muore. Che cosa è successo? Claire ha avuto un bambino e lo ha abbandonato? Eppure l’abbiamo vista nelle prime immagini del film, in costume da bagno, pancia piatta, nessun indizio di una gravidanza così avanzata. Intorno a questo fatto inspiegabile si snoda tutto il film. Claire viene arrestata con l’accusa di abbandono di minore e tentato infanticidio, la sua amica, avvocato come lei, ne prende le difese, il marito è sgomento e non si capacita di quello che è accaduto, la donna, distrutta, confusa, continua a ripetere che ignorava di aspettare un bambino, che il ciclo non si era mai interrotto e che addirittura prendeva la pillola.
Anche noi spettatori stentiamo a crederci, eppure il film, secco, asciutto, girato come un legal drama fra prove (e non prove), visite mediche e psichiatriche, tribunali, esami, interrogatori si ispira a un fatto di cronaca: in Francia è anche stato presentato un disegno di legge sulla gravidanza negata. Perché è di questo che si tratta. Ci sono donne che restano incinta e non se ne rendono conto fino al momento del parto, la pancia non aumenta, il feto si sviluppa in verticale, appoggiato alla colonna vertebrale, il ciclo non si interrompe e i movimenti del bambino non si avvertono. Sindrome psichiatrica e una manifestazione del potere sconosciuto della mente? Secondo gli studi medici, in alcuni casi si è di fronte a una negazione psicotica, in altri sono le conseguenze di un trauma infantile o di una violenza sessuale, ma a volte la negazione della gravidanza resta un fenomeno inspiegabile che mette a dura prova la nostra ragione.
Senza prove viene presentato in anteprima al C-Movie Film Festival, organizzato da Kitchenfilm, con la direzione artistica della regista e distributrice Emanuela Piovano, in programma a Rimini dal 20 al 23 marzo.
Quattro giorni di anteprime internazionali e incontri dedicati al cinema e al femminile, presso la Cineteca di Rimini e il Cinema Fulgor, attraverso un’esplorazione dei tre concetti chiave che danno il nome alla manifestazione: Cinema, Corpi, Convivenze.
Oltre a Senza prove di Béatrice Pollet, saranno presentati in anteprima Zafira, l’ultima regina di Damien Ounouri e Adila Bendimerad, sulla figura di una leggendaria sovrana nella Algeri del 1500 e Solo per me di Lucie Borleteau, che racconta lontano da ogni sguardo moralistico le ragazze di uno strip-tease club.
Fra gli ospiti della manifestazione ricca di incontri e tematiche anche Dacia Maraini e Barbara Bouchet.
Il programma completo del C-movie festival