La maternità è di per sé la decisione di donarsi ad un altro essere. Il primo atto che si compie è quello di offrire cibo, come in tutte le specie animali. Nelle società, è segno di condivisione e amicizia. Nelle religioni un dono divino che si riceve. Nelle tradizioni il pane va baciato, perché è prezioso. Non esiste solo un modo per nutrire né il cibo giusto. È quell’insieme che passa alla nascita dai genitori ai figli. Nella madre siamo abituati a considerarlo come un valore assoluto.
A volte qualcosa non va.
Nonostante l’amore. (Marta Ajò)
La sfida più dura nella vita di una persona, affrontare la malattia di chi si ama senza farsene uccidere. Se poi le protagoniste sono una madre e una figlia, e il terreno del confronto è il cibo, uscirne tutte e due vincenti è veramente difficile. Sovvertire le dinamiche e riuscire entrambe a sopravvivere? Un romanzo forte e delicato, pervaso di intelligente ironia, percorso da dialoghi serrati, aneddoti vividi, consapevolezze profonde e scoperte inaspettate. Sullo sfondo una Roma dalle circonvallazioni spietate, dalle scelte obbligate e dalle curve improvvise; metropoli contemporanea come tante, lontana anni luce dai palazzi del potere e dai Fori Imperiali. Una narrazione libera da ogni sovrastruttura o stereotipo, con un finale aperto alla speranza.
Il disturbo alimentare, è un disagio psichico profondo, un desiderio di attenzione insieme a quello di sottrarsi che rivela soprattutto la mancanza o la corresponsione di amore, condiviso, incondizionato. Chi
cerca di scomparire vuole essere visto.(Marta Ajò)
L’AUTORE
Marta Ajò, giornalista dal 1981, ha pubblicato e curato numerosi testi di narrativa e saggistica. Si è a lungo occupata della condizione femminile in Italia e all’estero. Ha creato e dirige il sito Donne ieri oggi e domani, attivo dal 2005. Ha progettato e diretto il primo sito d’informazione della Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio (1996/2004). Prima di dedicarsi interamente al giornalismo e alla scrittura ha ricoperto numerosi incarichi quali la Vicepresidenza del Comitato di Parità presso il Ministero del Lavoro e presso il Ministero degli Affari Esteri